L’apoteosi
Del Congresso è la chiusura,
oggi inizia l’avventura
del novello Pdl.
Volitive le mascelle,
al microfono è salito
una specie di Benito,
un incrocio molto raro
fra showman, palazzinaro,
aspirante dittatore,
un caimano e un cantautore.
Il suo popolo intrattiene:
“Son qui per il vostro bene,
porrò fine al tempo tetro
e nessun resterà indietro,
ve lo giura il Cavaliere
al qual serve più potere.
Chiederò all’Opposizione
una neo Costituzione
che il potere me lo dia
o farò di testa mia
anche senza il loro aiuto.
Quanto a Fini, lo saluto
anche se ha parlato al vento.
Con il cinquantun per cento
che otterrò con quest’andazzo
Bossi non conterà un cazzo
e da sol farò sfracelli
come disse un giorno Gelli.
Finalmente il dì è arrivato,
Licio Gelli sia lodato.
Missionari voi sarete
e in Italia porterete
la parola libertà!”
A ciascuno Silvio dà
una bella pergamena
con la vecchia cantilena
della sua Discesa in campo
che rilegge senza scampo
per la folla dei suoi schiavi
chissà se stupidi o ignavi.
Chiude il turbonarcisista
nonché ignobile statista
ed estetica rovina
del Congresso la manfrina.
Acclamato presidente
dal suo popolo plaudente,
l’uomo delle marachelle
chiama a sé le sue pulzelle
che circondano il caimano:
“Qui le dame in primo piano!”
Le ministre emozionate
son con lui fotografate,
gaie, piene d’entusiasmo,
palpitanti per l’orgasmo.
Sta per scendere il sipario
su un Congresso leggendario.
Nasce il team del predellino
con a capo l’omarino,
mentre cantano i lacché
Meno mal che Silvio c’è!,
con in man la pergamena
ed offrendo il fondoschiena
all’aitante Berlusconi:
“Fotto tutti, state buoni!”
(30 marzo 2009)
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