Noi Siamo Chiesa: i cattolici si mobilitino contro il ddl sicurezza

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La legge sulla sicurezza e i respingimenti in Libia interpellano la coscienza cristiana. Il mondo cattolico si mobiliti con la stessa passione con cui si mobilitò sul caso Englaro.

di Vittorio Bellavite, portavoce di “Noi Siamo Chiesa”

Oggi e domani la Camera dei Deputati con ogni probabilità approverà, ricorrendo al voto di fiducia, l’incostituzionale ddl sulla sicurezza. In questi giorni centinaia di persone sono state raccolte in mare e riportate sulle coste di provenienza. Le informazioni sulle inumane condizioni di detenzione nei campi in Libia sono state descritte dalla stampa e nessuno può fare finta di non sapere dove finiranno quanti vengono riportati indietro. L’ONU sta intervenendo invano.

Questa situazione interpella direttamente la coscienza cristiana. Mi sembra che ogni credente nel Vangelo di Gesù sia tenuto a denunciare ad alta voce e ad operare concretamente contro i partiti e gli uomini di governo che sono protagonisti di questa vergognosa marcia verso il razzismo e che sono espressione dei peggiori istinti xenofobi che sono presenti nella nostra società. Sono gli stessi personaggi che pretendono di difendere i valori della civiltà cristiana e occidentale e che esprimono in ogni occasione un untuoso ossequio alle autorità ecclesiastiche.

Nel mondo cattolico stanno emergendo sempre di più critiche, anche forti, sui provvedimenti legislativi e amministrativi di queste settimane. Mi sembra però che la mia Chiesa debba organizzare una ben maggiore mobilitazione di massa contro la legge in discussione e contro i respingimenti in Libia. Non riesco a capire come ci possa essere stata una mobilitazione vastissima e di lunga durata (del tutto opinabile e da noi criticata) sul caso Englaro e non ci sia ora un impegno altrettanto forte e generalizzato su questa situazione.

(13 maggio 2009)



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