Le chiese evangeliche: “Le parole di Scola aggrediscono il principio di laicità”
Il discorso alla città di Milano del cardinale Angelo Scola pronunciato ieri in occasione di Sant’Ambrogio sta suscitando diverse reazioni da parte di credenti e non credenti. Sconcerto per le parole di Scola arrivano anche da ambienti evangelici. Di seguito la dichiarazione del politologo Paolo Naso coordinatore della Commissione studi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI):
«Le parole del Cardinale Scola nel tradizionale messaggio alla città del 6 dicembre, lasciano sorpresi e sbigottiti perché aggrediscono quel principio di laicità che costituisce, oltre che un caposaldo della nostra Costituzione, l’architrave di ogni modello di convivenza tra fedi diverse nello spazio pubblico.
L’arcivescovo di Milano va persino oltre il tradizionale appello di questo pontificato per una “sana laicità” e denuncia “una cultura fortemente connotata da una visione secolarizzata dell’uomo e del mondo, priva di apertura al trascendente” e che, se fatta propria dallo Stato, “finisce inevitabilmente per limitare la libertà religiosa”.
Scola è fine intellettuale e, se usa parole così nette ed esprime giudizi così perentori, è chiaro che ha un obiettivo preciso: a noi pare che intenda richiamare il suo gregge al fatto che il pastore è cambiato, che il tempo di Martini e Tettamanzi è ormai finito e con esso quello spirito di pluralismo, di laicità e di dialogo che per una lunga stagione hanno caratterizzato il cattolicesimo ambrosiano. Ruvidamente, come ruvide sono state le parole udite dalla Cattedra di Sant’Ambrogio, potremmo definirla “restaurazione”».
(7 dicembre 2012)
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