Le comunità cristiane di base: “Dal referendum il bisogno di nuovi valori sociali”

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da cdbitalia.it

La strepitosa vittoria dei referendum apre scenari nuovi sui fondamenti della vita sociale, sul senso dello sviluppo, della crescita e del consumo, sulla "razionalità" del mercato, sugli stili di vita individuali e collettivi, sul senso della politica come partecipazione di esseri sovrani e uguali. E pone in discussione l’asse del vivere civile imposta al mondo intero dalla oligarchia che domina l’economia e la politica a livello planetario: la guerra di tutti contro tutti, chiamata eufemisticamente competizione mondiale.

La vittoria dei referendum fa intravedere la nascita di un grande movimento trasformatore alla base della società in collegamento più o meno esplicito con un vento nuovo di liberazione e di affermazione di sovranità dal basso che sta impetuosamente soffiando nel mondo. E che finalmente trova il mondo giovanile fra i principali protagonisti, come appare evidente anche nella faticosa esperienza del mondo arabo che si affaccia sulle rive del Mediterraneo.

Quel 57% di elettori italiani dicendo SÌ all’abrogazione di alcune norme sui beni comuni ha in realtà affermato il bisogno di nuovi valori sociali: la cooperazione anziché la competizione, la comunità aperta anziché l’egoismo escludente, la condivisione anziché l’appropriazione individualistica. Il nuovo paradigma si sta configurando come un nuovo patto tra gli esseri umani che però include necessariamente anche un nuovo patto con la terra, con la natura, con la vita e con Dio stesso.

Le comunità cristiane di base che hanno resistito nel portare avanti, maturare e attualizzare come hanno potuto tali valori sociali e comunitari nella fase storica di dominio del neoliberismo, dominio che ha contaminato pesantemente la stessa vita ecclesiale, salutano con gioia questa affermazione referendaria e ne traggono stimolo per rinnovare il loro impegno.

(14 giugno 2011)

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