Le Comunità cristiane di base: solidali con la Fiom e gli operai Fiat
Pubblichiamo un comunicato delle comunità cristiane di base italiane.
"O salvare i diritti o salvare la fabbrica e l’occupazione": questo è il sordido ricatto imposto ai lavoratori e ai sindacati dalla globalizzazione liberista sposata dalla maggior parte dell’imprenditoria, della politica e anche della religione di chiesa, con più o meno trasporto e convinzione.
La nuova regola del vivere civile che si sta imponendo nel mondo intero a tutti i livelli a seguito delle grandi trasformazioni tecnologiche, informatiche, culturali, è la guerra di tutti contro tutti, chiamata eufemisticamente competizione mondiale. I “Signori” dell’economia mondiale fomentano tale competizione e la usano per imporre un appiattimento al ribasso delle condizioni del lavoro, realizzando delocalizzazioni, diminuendo i salari, restringendo i diritti e le condizioni di lavoro, dividendo i sindacati fino allo stravolgimento delle rappresentanze.
Le comunità di base vivono con profonda sofferenza questa deriva antidemocratica che il contratto imposto da Marchionne contribuisce ad affermare, aprendo una falla nella società dei diritti e annullando di fatto la stessa Costituzione della "Repubblica fondata sul lavoro".
Le comunità cristiane di base italiane sono solidali con gli operai e le operaie della Fiom e della CGIL nel rifiuto del contratto e nello sciopero generale e contemporaneamente esprimono vicinanza anche a quanti, con sofferenza, voteranno in favore del contratto stesso.
(12 gennaio 2011)
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