Le fantasie del “Giornale” e l’impegno dei democratici coerenti

MicroMega

di Paolo Flores d’Arcais

“Girotondino per una poltrona”. Questo il titolo in prima pagina, e a tutta pagina, a caratteri di scatola, che apre “Il Giornale” – house organ del regime di Berlusconi – mercoledì 20 agosto. A tale “notizia” venivano dedicate interamente la pagina 2 e la pagina 3. Notizia clamorosa, evidentemente, più importante della guerra tra Russia e Georgia e perfino delle esternazioni di Calderoli. Eppure la notizia non c’era, le tre paginate del “Giornale” erano state montate tutte a partire da una frase da me pronunciata in coda ad una intervista su “La Stampa”, vecchia oltretutto di una settimana. Le tre pagine, in realtà, non dicono nulla. La “notizia” è solo un pretesto per vomitare insulti sui cittadini che ancora prendono la democrazia sul serio, anziché confonderla col regime putiniano con cui l’idolo del “Giornale” (nonché padrone, per interposto fratello) sta avvelenando quel che resta dell’Italia.
Nell’intervista a “La Stampa” mi ero limitato a constatare che per il nostro paese non c’è speranza fino a che non nascerà di nuovo una opposizione democratica degna del nome (e perciò candidata credibile al governo), quella opposizione che il Pd NON è, e che oggi sono solo i movimenti (il più recente, Piazza Navona). Perciò, o alle elezioni europee ci sarà una lista della società civile sulla linea di tali movimenti, capace di rappresentare i tanti cittadini ormai intenzionati al non voto, e gli altrettanti elettori ormai disgustati dal Pd-bacio-della-pantofola, o il regime putiniano di Berlusconi potrà fare dell’Italia macerie istituzionali e morali, sempre più impunemente e senza opposizioni. Il che, tradotto in cifre, significa un Pd ridimensionato al 25% e una lista dei movimenti che copra ad abudantiam quella sconfitta.
Questa la necessità logico-politica da un punto di vista democratico coerente, questo quindi l’auspicio. Che poi si trovino coraggio e forze e volontà e lungimiranza e generosità e superamento di personalismi, perché necessità e auspicio diventino realtà, è purtroppo un altro discorso. Le tre paginate dell’house organ del regime putiniano hanno perciò solo il senso di voler distruggere questa necessità-speranza (per i democratici coerenti) prima che possa muovere anche embrionali e timidissimi passi. La prospettiva, ancorché solo adombrata, di una rappresentanza organizzata dei democratici coerenti evidentemente spaventa i pasdaran del pensiero unico.
Che si sono ben guardati dal dare l’unica, modestissima, notizia effettiva: un forum sulla necessità-possibilità di una opposizione diversa, capace di rappresentare l’altra Italia (siamo infatti ormai al sovvertimento dei valori repubblicani nati dall’antifascismo, alla distruzione di ogni moralità, merito, serietà, e insomma quasi alla mutazione antropologica) si aprirà a metà settembre su questo sito, coinvolgendo oltre cinquecento organizzazioni di base, decine di blog e siti internet e un numero assai elevato di personalità della società civile.
Perché in effetti la preoccupazione del regime (e della non-opposizione) nei confronti della forza potenziale dei democratici coerenti non è campata in aria: il sondaggio di Mannheimer su Piazza Navona, mai commentato e subito archiviato, se tradotto in termini elettorali (come ho ampiamente spiegato nel numero speciale di MicroMega su Piazza Navona, “Il regime non passerà!”, attualmente in edicola) dice che la linea politica dei movimenti ha oggi un gradimento superiore al risultato del Pd di Veltroni alle ultime elezioni, e riscuote il consenso di un elettore leghista su quattro e di quasi il 15% degli elettori (evidentemente già delusi) di Berlusconi-Fini. Costituisce dunque l’unica alternativa credibile, possibile, realistica, al regime putiniano di Arcore.

(22 agosto 2008)



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