Le fiction di regime e il silenzio del Pd
L’11 settembre è andata in onda l’ennesima puntata della fiction di governo con i giornalisti apologeti di Tg 5 a sfornare una puntata vergognosa e umiliante per tutti gli italiani che si sentono offesi da questa destra populista di stampo peronista. Una carrellata di mezz’ora divisa in tre parti: la prima dove il cavaliere snocciolava i numeri da record del suo governo, tra battute e risate dei giornalisti amici. La seconda parte l’apologia è stata condotta nei confronti della ministra ex velina Carfagna per la sua legge contro le prostitute in strada (c’è prostituzione e prostituzione secondo la destra: un conto sono quelle d’alto rango vedi l’on.Mele un conto sono le prostitute che non possono permettersi di pagare un loft e quindi vanno punite!). Il servizio era diviso tra la sua intervista con tanto di primissimi piani stile espressionista (tanto per rispolverare il passato da pseudo-valletta) e servizi in strada dove le prostitute malcapitate diventavano le protagoniste dello spot firmato mediaset. Una vergogna da far rabbrividire! La terza parte era dedicata al duo Bondi-Alemanno e al loro senso artistico-archeologico come causa del dietro-front sul parcheggio del Pincio. La chiusura invece è stata dedicata ai settant’anni del Califfo intervistato dalla Palombelli (sic!). Uno spot agghiacciante che sottolinea la crisi democratica che stiamo vivendo. E la cosa che fa più paura è che tutto ciò passa tra l’indifferenza generale; è necessario che l’opposizione del Pd si renda conto che l’informazione è in mano a questa destra e finchè non si comprenderà ciò questo paese resterà in mano a Berlusconi. Il Tg5 ha nel suo entourage la moglie di Rutelli esponente di spicco del Pd! Rutelli come ci può rappresentare? Il Pd deve decidere da che parte stare. Collaborare con Berlusconi significa non rendersi conto o essere in malafede. Rutelli dovrebbe dimettersi ma non lo farà mai! Ecco perchè il centro-sinistra non vince: come ricordava Luttazzi, gli elettori (quelli che hanno capito il pericolo che rappresenta Berlusconi, aggiungo io) sono già al traguardo, aspettano soltanto i leader. E di sicuro Rutelli è un avversario che Berlusconi vuole. Non è Di Pietro. Berlusconi non direbbe mai Rutelli mi fa orrore perchè Rutelli gli agevola il compito. Finchè alle feste democratiche (ex feste de l’unità) si faranno condurre le interviste a Mentana o Costanzo, quest’ultimo fino a qualche anno fa, non si riuscirà a capire il vero problema. Di Pietro fa opposizione tosta, dura, senza guardare in faccia a nessuno; Casini no, l’Udc era al governo con Berlusconi e con lui ha fatto opposizione durante il governo Prodi, l’Udc ha firmato tutte le leggi vergogna dalla Cirami, al falso in bilancio etc. Come può il Partito democratico preferire Casini a Di Pietro? E’ una contraddizione logica. Gli elettori lo sanno bene e alla festa democratica di Firenze hanno inondato Di Pietro di applausi e inni d’incitamento. Ha proprio ragione Luttazzi: Stiamo aspettando i leader.
Marco Bonifazi
(12 settembre 2008)
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