Le pericolose bugie del guru anti-vaccini

Roberto Burioni

Andrew Wakefield – il regista del discusso film contro i vaccini di cui il Presidente Grasso ha giustamente impedito la proiezione al Senato – non è un Galileo ostracizzato ed incompreso, ma molto più semplicemente un medico "disonesto ed incompetente" che ha agito con “spietato disprezzo per le sofferenze e per il dolore che i bambini avrebbero sofferto” e che fortunatamente è stato radiato.

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Un veterinario di una cittadina è stato scoperto mentre gettava dei bocconi avvelenati per cani e gatti, sperando che gli animali li mangiassero per aumentare i guadagni del suo ambulatorio. E’ stato scoperto e cacciato. Vorreste che nel Municipio venisse ospitata, in nome della libertà di opinione, una conferenza tenuta da questo signore sull’etica professionale?

Il capo dei pompieri di una provincia italiana è stato beccato mentre appiccava dolosamente incendi alle case, in combutta con un produttore di estintori e con degli impresari edili che gli passavano una percentuale sui guadagni realizzati nel rimpiazzare gli estintori e restaurare le case. L’hanno smascherato e – giustamente – cacciato dai pompieri. Riterreste giusto ospitarlo nella sede della Provincia per tenere un corso di prevenzione degli incendi?

Sono assolutamente certo che, per tutti, in entrambi i casi la risposta è NO.

Quindi risulta strano lo sdegno di alcuni (tra i quali il Codacons, che non perde occasione per dimostrarci la sua inutilità) che gridano alla censura quando con decisione sacrosanta il Presidente del Senato Pietro Grasso ha impedito che in una istituzione così prestigiosa venisse proiettato "Vaxxed", un film autocelebrativo nel quale Andrew Wakefield, un pessimo personaggio che con le sue menzogne ha causato gravi danni alla società e – indirettamente – ha sulla coscienza pure qualche bambino morto, vuole di nuovo propagare le sue pericolosissime bugie.

Brevemente, Andrew Wakefield era un medico che nel 1998 ha pubblicato un lavoro su 12 (dodici) bambini che suggeriva un legame tra vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia e l’autismo. Il lavoro conteneva dati falsificati e già questo sarebbe molto grave; ma oltre a scrivere bugie Wakefield ne ha fatte di tutti i colori: senza alcun motivo ha sottoposto i bambini a colonscopie e a punture del canale lombare (una procedura invasiva, dolorosissima e pericolosa) e – per darvi rapidamente un’idea del personaggio – è arrivato a eseguire dei prelievi di sangue non autorizzati alla festa di compleanno del figlio pagandoli cinque sterline

Perché l’ha fatto? Semplice: per soldi. Da due anni era su libro paga di uno studio legale che gli aveva versato 435.643 sterline come consulente sperando di fare soldi con le cause contro lo stato e poco prima della pubblicazione del lavoro falso aveva depositato un brevetto (vedi foto) per un nuovo vaccino contro il morbillo (che avrebbe dovuto sostituire quello in uso se la sua truffa fosse riuscita) e fondato una azienda, la Immunospecifics Biotechnologies Ltd, che avrebbe dovuto produrre e vendere il nuovo vaccino. Indovinate chi era il direttore di questa azienda? Il padre di uno dei dodici bambini dello studio. Per non farsi mancare niente addirittura sperimentò su questo bambino il suo nuovo vaccino senza autorizzazione e senza neanche dirlo al pediatra che lo seguiva.

Un bravissimo giornalista del Times (il Times di Londra, non informareperresistere o cose del genere), Brian Deer, smascherò la truffa. Wakefield lo denunciò per intimidirlo, ma perse la causa talmente male da essere condannato a pagare una valanga di spese legali. Non contento, provò a denunciarlo negli USA, ma anche lì perse la causa e rimediò dal tribunale una sonora bastonata.

Il lavoro fu ritirato dal giornale scientifico (la peggiore infamia che possa capitare ad un ricercatore) e l’Ordine dei Medici britannico (GMC) dopo una rigorosa procedura lo radiò, definendolo “disonesto ed irresponsabile” e sentenziando che Wakefield aveva agito con “spietato disprezzo per le sofferenze e per il dolore che i bambini avrebbero sofferto” (callous disregard for the distress and pain the children might suffer).

Wakefield è stato scelto come bandiera dagli antivaccinisti che lo considerano il loro eroe. A me sembra invece chiaro che non siamo di fronte ad un Galileo incompreso e perseguitato, ma ad una persona che ognuno di noi terrebbe ben lontano dalla propria casa, dal proprio portafoglio e soprattutto e dai propri figli.

Viviamo in un paese libero e ognuno ha diritto di parola. Anche il delinquente. Anche Wakefield che non potendo più fare il medico si è riciclato come regista di un film (che tanto è censurato da essere disponibile su YouTube).

Però è nostro diritto di cittadini pretendere che un film che celebra un medico disonesto, irresponsabile e spietato nell’infliggere dolore ai suoi piccoli pazienti per un personale tornaconto economico non debba avere cittadinanza nelle nostre Istituzioni.

Altrimenti prima o poi ci troveremo proiettato nel Senato o nella Camera dei Deputati un film nel quale un maestro pedofilo appena uscito di prigione ci vuole convincere che la sua non era pedofilia come deciso dai giudici, ma si trattava di amore sincero e affetto disinteressato.

E magari troveremmo pure dei gruppi di “genitori informati” a chiedere che venga rimesso ad insegnare.

NOTE

Brian Deer – How the case against the MMR vaccine was fixed – British Medical Journal 2011;342:c5347

https://www.theguardian.com/…/…/andrew-wakefield-mmr-vaccine

http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/8483865.stm

* medico, docente di virologia e microbiologia, specialista in immunologia clinica. Autore del libro "Il vaccino non è un’opinione", Mondadori.

(3 ottobre 2016)



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