Lo Stato c’è
Lo promise ad alta voce:
“Il problena è così atroce,
la monnezza col suo effluvio,
che farò sotto il Vesuvio
la primissima riunione
del governo!” Il Capellone
or mantiene la promessa.
La provincia è assai malmessa,
inquinata oltre misura:
cumuli di spazzatura,
vagonate d’immondizia,
di profumi una delizia
col liquam che ovunque cola,
da San Giorgio ad Afragòla
e da Somma a Maddaloni.
Mano tesa a Berlusconi
offre Antonio Bassolino,
presidente birichino
che non ha mai fatto un cazzo.
Berlusconi col codazzo
giunge a Napoli…, in città
la monezza non ci sta!
Dove c’eran fino a ieri
cumuli di sacchi neri
nel liquame puzzolente,
roghi accesi dalla gente
con il fumo e la diossina
ed il topo che cammina
or ci sono vie lavate,
lucide e profumate,
il percorso è ben pulito,
come ai tempi di Benito,
da aeroporto a prefettura,
senza un fil di spazzatura
e i caramba e i poliziotti
sono almeno mille e rotti.
Il governo Berlusconi
prende grandi decisioni
ed il premier col codazzo
corre nel Real Palazzo
dai salon settecenteschi
con arazzi principeschi
per la conferenza stampa.
Di vergogna non avvampa
nel dir che lo Stato c’è
perché grazie a lui, premier,
è tornato ad esser Stato.
La sua strategia ha illustrato:
“Con le norme del diritto,
in cui mago è il sottoscritto,
e con la legge sovrana
alla vita quotidiana
ridarem la sicurezza
che ormai manca da una pezza!
E l’impegno, sia notorio,
val per tutto il territorio
nazionale dello Stato!
Perciò guerra all’immigrato!”
S’è scordato il Cavaliere
le region dove il potere
lo detien la malavita,
dove la legge è bandita,
mafia, ‘ndrangheta e camorra
regnan òvunque si corra.
“Taccia, esimio Cavaliere,
Lei che fa di uno stalliere
che fu un grande mascalzone
un eroe della Nazione!
Per salvare il nostro Stato
lotta dura all’immigrato
e al mafioso grande encomio?”
La galera o il manicomio?
(23 maggio 2008)
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