Loro e noi. Venti buone ragioni per votare NO
Angelo d'Orsi
Loro hanno i talk show in tv / noi abbiamo i banchetti ai mercati
Loro si blindano negli alberghi / noi andiamo per le strade
Loro usano la violenza della polizia / noi abbiamo la forza della ragione
Loro rappresentano, cupamente, il Palazzo / noi, gioiosamente, la Piazza
Loro ostentano sorrisi di gesso / noi apriamo le bocche alla risata
Loro sono comandati / noi siamo volontari
Loro lavorano per disgregare / noi per unire
Loro sono professionisti della menzogna / noi alfieri della verità
Loro nascondono le cose / noi le disveliamo
Loro sanno urlare / noi sappiamo argomentare
Loro ripetono le formulette a memoria / noi abbiamo la memoria delle ingiustizie
Loro hanno le sovvenzioni / noi facciamo le collette
Con loro sono le banche / con noi impiegati operai studenti disoccupati
Loro controllano i grandi giornali / noi stampiano e distribuiamo volantini
Loro hanno i pullman offerti / noi ce li paghiamo
Loro sono la crème della crème / Noi siamo l’“accozzaglia”
Loro promettono l’impossibile / noi lottiamo per l’indispensabile
Loro vogliono distruggere / noi vogliamo costruire
Loro sono il Potere / noi siamo il Popolo
Loro vogliono la fine della democrazia / noi la sua rinascita
Perché dobbiamo votare No. 20 buone ragioni da tenere a mente
1. Perché è stata imposta da poteri esterni all’Italia: Banca Morgan e BCE, e prima la Trilateral di Rockfeller, Obama e il suo ambasciatore, Merkel e Schauble… e il suo dettato corrisponde quasi esattamente al “Piano di Rinascita Nazionale” di Licio Gelli e della P2.
2. Perché è opera del governo e non del Parlamento (e addirittura avrebbe dovuto essere opera di una apposita Assemblea, dato che concerne ben 47 articoli!).
3. Perché comunque è stata approvata da un Parlamento illegittimo (sulla base della sentenza n. 1/2014, della Suprema Corte che dichiarò ampiamente incostituzionale la legge elettorale (“Porcellum”) sulla base della quale era stato eletto quel Parlamento.
4. Perché in sede referente (Commissione) si sono espulsi i membri del PD che avevano sollevato obiezioni (Mineo e Chiti); perché in sede deliberante (Aula) si è proceduto a colpi di fiducia e di “tagliole”: è la riforma di una parte (minoritaria) che con espedienti e grazie a una legge incostituzionale si vuole imporre alla maggioranza del Paese.
5. Perché il quesito referendario è truffaldino e ingannevole (al di là delle pronunce che hanno respinto la richiesta del prof. Valerio Onida, presidente emerito della Suprema Corte, pronunce che si sono limitate semplicemente a prendere atto del silenzio/assenso della Presidenza della Repubblica o a dichiarare l’incompetenza degli organi cui era stata sottoposta).
6. Perché è tecnicamente pessima, scritta in modo confuso, praticamente inapplicabile, bocciata da tutti i costituzionalisti italiani (tranne tre: Barrera, Ceccanti, Fusaro, allineati alla volontà del premier). Se passasse darebbe vita a una congerie infinita di conflitti tra governo e enti locali, e a contrasti irrisolvibili tra Camera e Senato, bloccando tanto i lavori parlamentari, quanto quelli della Corte costituzionale
7. Perché toccando pesantemente (ben 47 interventi) la Parte II della Carta, finisce per recidere le basi della I, rendendola inoffensiva.
8. Perché nel suo abbinamento all’Italicum rende il Parlamento un organo superfluo, nelle mani del governo, della maggioranza della forza politica maggioritaria, e del suo capo, sulla base di un risicatissima maggioranza relativa, trasformandola in granitica maggioranza assoluta.
9. Perché a dispetto della propaganda contro il bicameralismo, mantiene la II Camera, ma la rende inutile, costituita di senatori che svolgono un altro mestiere (sindaci e consiglieri regionali, e non si capisce come potrebbero fare degnamente l’una e l’altra cosa) non eletti, ma nominati eppure godenti di immunità parlamentare.
10. Perché lo stesso presidente della Repubblica di fatto sarà eletto da una sola Camera, ossia dalla sua maggioranza espressione di un partito, e al limite può essere eletto da un pugno di parlamentari, e diventa a sua volta ostaggio della maggioranza, che può ad esempio metterlo in stato d’accusa con facilità, se dovesse non essere ossequiente al governo.
11. Perché introduce assurde disparità tra le Regioni, sia nell’attribuzione dei seggi per il Senato, sia perché dà un ingiusto vantaggio alle Regioni a Statuto speciale, a danno di quelle a Statuto ordinario.
12. Perché vanifica i poteri territoriali (cancellazione Province e riduzione competenze Regioni), allontanando l’amministrazione della cosa pubblica dai cittadini.
13. Perché non serve a un Paese, bisognoso di mille interventi “ordinari”, dalla bonifica ambientale alla protezione del patrimonio artistico e paesaggistico, dalla messa in sicurezza idrogeologica del territorio alla prevenzione antisismica, dalla difesa dei “beni comuni” dalle mire di gruppi finanziari alla salvaguardia di servizi essenziali come i Trasporti e la Sanità pubblica.
14. Perché è voluta dai finanzieri e dai capitalisti, e gioverebbe soltanto a loro (e l’abolizione del CNEL, organo per nulla “inutile”, va a detrimento del mondo del lavoro).
15. Perché consente la progressiva eliminazione dello Stato sociale, sulla base degli “assaggi” rappresentati dalla “riforma” delle pensioni (Fornero) al Jobs Act, con la cancellazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori alla schifezza chiamata “buona scuola” e così via.
16. Perché è una rivoluzione conservatrice, dall’alto, una “rivoluzione passiva” che abolisce la democrazia liberale, per la prima volta dopo il fascismo e annuncia il ritorno delle oligarchie al potere: cancella lo status di cittadini, e ci riporta allo stadio di sudditi.
17. Perché divide il Paese, e lo riduce a una grande disgregazione sociale, da cui ci vorranno decenni per farlo uscire, anche se, come ci auguriamo, vincerà il NO.
18. Perché cerca di acchiappare il voto degli italiani all’Estero, sulla base di messaggi pubblicitari, che omettono di dire la verità sulla sostanza; senza parlare dei gravissimi rischi di brogli, alla fine contrapponendo quella massa di suffragi (circa 4 milioni!) a quella di chi vive in Italia. Quanto, tra l’altro, può interessare la “riforma costituzionale” a persone che sono italiani di origine, magari lontana, e che non seguono le vicende politiche nostrane e ne sono all’oscuro?
19. Perché la propaganda governativa è stata infame, fatta, v’è ragione di sospettare, a spese del contribuente, oltre tutto, e anche se si dovessero accogliere le ragioni del Sì (ma è solo un paradosso) andrebbe respinta in modo categorico, assoluto con un corale, ripetuto, diffuso, sentitissimo NO!
20. Perché, va detto senza infingimenti, è la grande occasione per liberarsi di un preside
nte del Consiglio che non ha alcuna legittimità, se non quella, extra-costituzionale, del suo Partito, con un atto, del tutto privo di legittimazione, come le “primarie”. Un presidente del Consiglio che in meno di due anni di potere ha fatto assai più danni sociali di quanto non abbia fatto Silvio Berlusconi in un ventennio di s-governo.
(3 dicembre 2016)
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