Macro: il vangelo di Luca
di Mariasole Garacci
L’estate romana 2009 ha visto l’avvento sulla scena cittadina del nuovo direttore del Macro scelto (i concorsi, pratica obsoleta!) da Croppi, Luca Massimo Barbero. Torinese, classe 1963, laurea alla Ca’ Foscari con tesi su Alberto Savinio, si definisce “un cacciatore di immagini”. Tra i suoi interessi artistici le avanguardie informali del secondo dopoguerra, Jackson Pollock, la Scuola di New York.
Il verbo annunciato per il Museo dell’Arte Contemporanea che verrà parla, a dispetto delle accuse di eventismo e di populismo, di una “cultura non culturista”, di “formare un pubblico” composto principalmente da “una generazione che non ha ancora visto tutto”. Così in attesa del 2010, quando il nuovo edificio di via Reggio Emilia progettato dalla francese Odile Decq sarà terminato, il vero debutto di Barbera è stato la collettiva “New York Minute” al Macro Future, sede di Testaccio, visitabile fino al 1° novembre. Sessanta artisti newyorchesi rappresentanti delle giovani e giovanilistiche tendenze americane street punk, wild figuration e new abstraction comunicano attraverso tecniche e linguaggi trasversali e polimorfi, assemblaggio, collage, pittura, scultura, fotografia, istallazioni.
Il film è sempre quello: cultura pop sempiternamente trasfigurante nel mito dell’energia della strada, del pericolo e dell’anarchia dell’ambiente urbano, condito con un poco di maledettismo fluo e una serie di concerti, screenings e performances. La fantasia e l’aggressività formale di questi artisti non salvano dal senso di futilità di una cultura che non evolve dalla rielaborazione dei suoi stilemi e i suoi luoghi comuni. Ma sinite parvulos venire ad me: l’opening della mostra ha registrato settemila presenze, quasi tutti ragazzi. Tra gli sponsor dell’evento, una nota marca di scarpe da ginnastica, che in occasione del vernissage ha venduto una borsa-gadget appositamente creata in edizione limitata.
Dopo l’esordio estivo con i Macro Drink del martedì sera, con centinaia di ragazzi all’appuntamento, punta invece al recupero della memoria storica dell’arte contemporanea italiana e all’illustrazione didattica il nuovo allestimento del Macro, limitatamente ai locali per ora disponibili, con le piccole mostre dedicate a Cesare Zavattini e alla natura artificiale di Gino Marotta, l’apertura del CRDAV-Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive con l’omaggio a Enrico Prampolini, e l’esposizione di poche opere di Silvio Turcato, Gastone Novelli, Ettore Colla, Leoncillo Leonardi, Salvatore Scarpitta e altri. Forse è ancora presto per giudicare l’operato di Barbero, speriamo solo non si risolva tutto in un happening.
MACRO
Via Reggio Emilia 54
Orario: martedì-domenica 9.00-19.00; 24 e 31 dicembre 9.00-14.00 (la biglietteria chiude mezz’ora prima)
Giorni chiusura lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, 9 giugno, 25 dicembre
MACRO Future
Piazza Orazio Giustiniani 4
Orario martedì-domenica 16.00-24.00 (la biglietteria chiude mezz’ora prima)
Giorni chiusura lunedì, 1 maggio
(15 ottobre 2009)
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