Medici killer e guerre illegali

MicroMega

di Pancho Pardi

Berlusconi promette cinque anni di galera a chi intercetta e a chi pubblica. Ma la notizia di oggi spiega a cosa servono le intercettazioni.
A Milano, nella clinica Santa Rita, alcuni medici si mettevano d’accordo per ingigantire la gravità delle operazioni chirurgiche all’insaputa dei pazienti. Le indagini avrebbero appurato che con questa pratica hanno danneggiato in modo permanente la salute di circa ottanta persone e ne hanno ammazzate cinque. Tutto ciò al solo scopo di ottenere dagli enti pubblici rimborsi gonfiati in relazione alla complessità degli interventi. L’intesa tra i complici è stata scoperta anche grazie alle intercettazioni telefoniche. Senza queste gli investigatori avrebbero chiarito i fatti con ben maggiore difficoltà.
Ma pur di nascondere i contenuti imbarazzanti delle proprie telefonate i potenti preferiscono cancellare uno dei più efficaci strumenti di indagine.

Racconta oggi D’Avanzo su Repubblica che secondo il Select Committee on Intelligence, commissione parlamentare Usa, il governo italiano e l’allora ministro della Difesa Antonio Martino nel dicembre 2001 autorizzarono il Sismi di Niccolò Pollari a pianificare, d’intesa con la Difesa americana, "azioni distruttive" utili a "un cambio di regime in Iran".
La disinvoltura militare di Martino è purtroppo nota da tempo. Le stesse vittime di Nassiriya devono il loro destino al fatto che né il ministro né lo stato maggiore seppero capire che dopo l’attentato alla Croce Rossa internazionale i soldati italiani sarebbero stati l’oggetto più facile dell’inevitabile attentato successivo. E non pensarono nemmeno a spostarli da una sede inadatta e indifendibile. Avevano mandato i soldati nella guerra irachena ma si comportavano come in condizioni di pace.
In Iran, secondo la menzionata relazione del Parlamento americano, in una situazione di pace il ministro preparava la guerra.
Il fatto è di una gravità inaudita e meriterà almeno un’interrogazione parlamentare, perché azioni simili contrastano apertamente con l’articolo 11 della Costituzione e con il diritto supremo di controllo da parte del Parlamento italiano sulle attività dei Servizi segreti e sul loro rispetto del dettato costituzionale.

10 giugno 2008


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