Meglio morta che stuprata. La Chiesa Cattolica beatifica la nuova Maria Goretti

Ria Gehrerová

Nel 1944 un soldato sovietico tentò di violentare e poi uccise la sedicenne slovacca Anna Kolesárová. Oggi lei è stata beatificata per aver “difeso la sua purezza”. È questo il modello che la Chiesa propone alle giovani donne?

   
Pochi giorni fa si è tenuto nello stadio di Košice, alla presenza di circa 30mila persone, la  beatificazione della prima persona laica nella storia della Chiesa slovacca. Anna Kolesárová aveva 16 anni quando alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1944, si era nascosta in uno scantinato con la sua famiglia a Vysoká nad Uhom, un paese al confine con l’Ucraina. Un giorno un soldato sovietico entrò in casa loro. Il padre di Anna la mandò fuori per portargli qualcosa da mangiare. Il soldato tentò di violentarla e, di fronte alle sue resistenze, la uccise.

Sulla tomba di Anna c’è scritto “meglio la morte che il peccato”, una frase usata dalla Chiesa nel corso della causa della sua beatificazione. Ma in molti si chiedono: questo significa che  Kolesárová sarebbe stata una peccatrice se il soldato l’avesse stuprata? Un portavoce della Chiesa slovacca ha detto di no. Ma allora perché usare quella frase?

Per la Chiesa cattolica Anna è una “martire di purezza” e l’ha indicata come la santa patrona delle vittime di stupro e dei giovani che vogliono arrivare vergini al matrimonio. Sono state avanzate molte critiche a questa beatificazione (che ha rappresentato un grande evento per la Chiesa cattolica slovacca), perché dietro c’è sostanzialmente l’idea che essere uccise è preferibile a essere stuprate. In molti hanno anche messo in discussione il modo in cui la Chiesa guarda alle vittime di violenza e si sono chiesti se, più o meno direttamente, celebrare una vergine che ha scelto la morte allo stupro rappresenti in un qualche senso un’offesa nei loro confronti.*

(traduzione di Cinzia Sciuto)

* Questo testo è la traduzione, parzialmente rielaborata, della segnalazione apparsa su Newsmavens di un articolo uscito sul giornale slovacco “Denníkn”. Una traduzione automatica in inglese fornita da Google Translator dell’articolo originale slovacco la si può trovare qui.
(8 settembre 2018)



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