MicroMega 1/2010: “Finchè c’è lotta c’è speranza” – Il sommario del nuovo numero in edicola da giovedì 31 dicembre

MicroMega

FINCHÈ C’È LOTTA C’È SPERANZA!
Un eccezionale numero di MicroMega dedicato al movimento “viola” da oggi in edicola

COSA FARÀ IL MOVIMENTO VIOLA?
Emanuele Toscano / Anna Mazza / Sara De Santis / Gianfranco Mascia / Alessandro Tuffu
UNA TAVOLA ROTONDA CON CINQUE PROMOTORI DEL NO B. DAY

DIECI SAGGI DI APPROFONDIMENTO DI:
Marco Travaglio / Pancho Pardi / Furio Colombo / Valentino Parlato e Norma Rangeri / Antonio Padellaro / Alessandro Gilioli / Giorgio Cremaschi / Luigi De Magistris / Andrea Scanzi / Pierfranco Pellizzetti

150 FOTO A COLORI DELLA MANIFESTAZIONE

64 RACCONTI/RIFLESSIONI DEI PARTECIPANTI

Sommario

A PIÙ VOCI
Emanuele Toscano, Anna Mazza, Sara De Santis, Gianfranco Mascia, Alessandro TuffuIl futuro del Popolo Viola
A sette anni dalla grande manifestazione dei ‘Girotondi’, piazza San Giovanni si è di nuovo riempita di uno straordinario popolo che ha chiesto a gran voce legalità, democrazia, rispetto della Costituzione, opposizione dura al regime berlusconiano. Un mare di cittadini deciso a non delegare ai partiti dell’opposizione la rappresentanza delle proprie istanze e della propria indignazione. Come riuscire a dare continuità a questa lotta? Di quali forme di organizzazione dovrà dotarsi il movimento nel prossimo futuro? Saprà evitare gli errori che hanno caratterizzato la precedente stagione di lotte? Un confronto a tutto campo fra gli organizzatori del 5 dicembre sul futuro del movimento.

ICEBERG – La viola dell’azione
Marco Travaglio – No B. Day
Il ‘No B. Day’ è riuscito là dove il centro-sinistra fallisce da 15 anni: nell’individuare, semplicemente, il nucleo fondamentale del problema che è Silvio Berlusconi. La freccia più potente che il popolo viola può vantare al proprio arco è la capacità di rappresentare un altro mondo rispetto a quello incarnato da Berlusconi e il berlusconismo. Un mondo giovane mentre il suo è decrepito, un mondo che parla semplice e schietto mentre lui parla ‘semplicistico ma bugiardo e vuoto’. Un mondo orizzontale che non conosce ideologie mentre il suo è verticale e sempre alle prese con il fossile dell’anticomunismo. Il rischio, ora, è quello di disperdere le energie per inseguire falsi obiettivi e battaglie secondarie. Non si può protestare sempre e contro tutto, anche se l’istinto suggerisce di farlo.

Pancho Pardi – L’uguaglianza è viola
È come se il Popolo Viola sia arrivato nel momento giusto per aprire una grande ‘inchiesta sociale’. E la scommessa è proprio quella di riuscire a saldare, nel nome dell’uguaglianza e del merito, problema istituzionale e problema sociale. I terreni di lotta non mancheranno, compresa la sperimentazione di nuove forme di confronto con i partiti, più efficaci di quelle ricercate dai Girotondi.

Furio Colombo – Strategia del caos
I ‘No B. Day’ andrebbero ripetuti e moltiplicati. Di fronte a una maggioranza che ha inventato l’odio come arma di distruzione del diritto di critica, che riserva disprezzo allo stesso Pd, nonostante la sua ‘deliberata mitezza’, ogni formula e occasione di autoconvocazione può servire a liberare l’informazione, a restituire spazio alle denunce e dare diritto d’asilo alle testimonianze. Unica via di fuga dal ‘semi-fascismo’ dilagante.

Valentino Parlato e Norma Rangeri – San Precario e l’ingenuità
Una delle figure protagoniste del No B. Day è stato certamente S. Precario: moltissimi giovani e giovanissimi, scontenti e arrabbiati, privi di futuro e senza esperienze di partito, sono scesi in piazza anche per denunciare ‘afasie e retroguardie della sinistra’. Ma un ammirevole popolo di ingenui diventa facile strumento dei furbi e si corre il rischio di ridurre la lotta politica solo all’attacco alla persona di Berlusconi.

Antonio Padellaro – Viola nascente
I ragazzi del movimento del 5 dicembre appartengono a un’altra storia, nuova, non classificabile secondo le vecchie categorie della politica e fatta di un’energia formidabile. Qualcosa che è al tempo stesso pre-politico e post-politico e che è al suo stato nascente. Chi saprà darle una traduzione soddisfacente avrà, probabilmente, l’egemonia politica del paese nei prossimi anni.

Alessandro Gilioli – Berlusconi finito nella rete
Berlusconi incarna e produce un modello massmediologico verticale e unidirezionale ‘da uno a molti’, ma esiste anche il modo orizzontale, una visione ‘playlist’ della vita e dei suoi valori in cui ciascuno può ordinare e rigerarchizzare secondo le proprie preferenze ogni tipo di messaggio, creando una pratica personale e on demand del consumo culturale. È quello con cui è nato e cresciuto il Popolo Viola. Molti politici e commentatori, anche a sinistra, non hanno capito ancora che si tratta di una rivoluzione copernicana.

Giorgio Cremaschi – Questione democratica e questione sociale
La limitazione della democrazia e la costruzione di un blocco sociale corporativo si intrecciano continuamente. La ‘questione sociale’ è parte vitale della democrazia stessa. Perché allora non riescono a connettersi? Qui sta la contraddizione dei liberaldemocratici in Italia, questo è ciò che ancora manca ai nuovi movimenti, del “ceto medio riflessivo” che ha animato il movimento dei Girotondi, o del Popolo Viola nato sul web.

Luigi De Magistris – Una nuova alleanza con i movimenti civili
La democrazia italiana è gravemente minacciata, sul piano istituzionale e sociale. Forze economiche e politiche potenti stanno da molti anni progressivamente erodendo i diritti fondamentali sanciti nella Costituzione: il diritto al lavoro, alla giustizia, all’uguaglianza, a una informazione libera e pluralistica. La salvezza è in una nuova alleanza tra forze politiche sane e la parte di società che non accetta di subire passivamente le imposizioni di un regime sempre più autoritario e autoreferenziale, un regime che alla violenza fisica ha sostituito la violenza morale e culturale.

Andrea Scanzi – L’indignazione ci salverà
‘L’onda viola è stata una civilissima scossa di indignazione. Un’interruzione dell’elettroencefalogramma piatto di questo paese. Un battito del cuore, a tempo, con i rintocchi di una democrazia altrove granitica e da noi utopica’.

Pierfranco Pellizzetti – Dopo il 5 dicembre: ripensare la democrazia
Le preoccupazioni e gli allarmi per lo stato e la sorte della de
mocrazia attraversano tutte le società occidentali da almeno 30 anni. Ma difendere il sistema democratico, oggi, non può significare semplicemente presidiare vecchi equilibri e fare aggiustamenti a un modello malconcio. Occorre ripensare completamente il concetto e le pratiche della democrazia aggiornandola con i nuovi ‘paradigmi del dominio’.

MEMORIA
a cura di Emilio Carnevali e Roberto Vignoli Il mio No B. Day
Da Roma a Londra, da New York a Parigi, da Berlino a Oslo passando per il Brasile. Oltre 250 testimonianze e un migliaio di foto inviate dai lettori. Un popolo, tenuto insieme dal medesimo filo viola, si racconta e spiega le ragioni della protesta. In queste pagine ne pubblichiamo una selezione. Amplissima, ma inevitabilmente parziale.



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