MicroMega 5/2016 in edicola dal 21 luglio – Presentazione e sommario
Jean-Paul Sartre
Dal 21 luglio in edicola, libreria, ebook e iPad. E in allegato due volumi con testi di Jean-Paul Sartre e Witold Gombrowicz
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Sarà in edicola il 21 luglio il nuovo numero di MicroMega (5/2016), un miscellaneo ricco di analisi e approfondimenti. Apre il numero una lunga riflessione del direttore, Paolo Flores d’Arcais, su democrazia e Europa nel dopo Brexit: qual è il significato del risultato del referendum inglese? Questa Europa ha qualche chance di diventare davvero democratica o bisogna ripartire dalle fondamenta? Un’Europa che continua a confrontarsi con il grande tema dei nostri tempi: il rapporto fra religione e democrazia, fra fondamentalismo religioso – e islamico in particolare – e libertà di opinione. Su questi argomenti dialogano in maniera molto franca il filosofo musulmano Tariq Ramadan e l’attivista atea Maryam Namazie.
Questo numero della rivista ospita un’ampia sezione dedicata agli esteri: Joan Subirats fa un’analisi del voto spagnolo, Perry Anderson traccia un quadro molto approfondito della situazione brasiliana, Sara Hejazi descrive il faticoso e contradditorio percorso iraniano verso la democrazia e la laicità e Vania Lucia Gaito racconta quello che sta accadendo in Burundi, un paese nuovamente sull’orlo del genocidio.
Tornando all’Italia la rivista si occupa di Beni culturali con interventi del neoassessore all’urbanistica di Roma Paolo Berdini, che ricostruisce le pesanti responsabilità del centro-sinistra nel ‘sacco di Roma’, Francesco Erbani, che traccia un quadro del desolante stato dei Beni culturali in Italia, e infine Daniele Manacorda e Tomaso Montanari che si interrogano, da due punti di vista diversi, sull’opportunità o meno di ricostruire l’arena del Colosseo.
Rimanendo nell’ambito della tutela del paesaggio, l’attivista Antonia Battaglia e il direttore di Le Scienze Marco Cattaneo si confrontano sulla vicenda ‘Xylella’ in Puglia.
Ancora: l’ex ambasciatore Roberto Toscano invoca una azione europea contro la schiavitù contemporanea; Valerio Gigante spiega perché le ‘aperture’ del papa su vari temi – dalle donne prete ai gay alla comunione ai divorziati – sono solo fumo e niente arrosto; Niccoló Bellanca cerca di individuare il possibile nuovo blocco sociale di riferimento della sinistra e Pierfranco Pellizzetti analizza il rapporto fra giornalismo e cinema (p…).
Infine Giovanni Perazzoli intervista Rita Monaldi e Francesco Sorti, scrittori italiani di grande successo, ma all’estero: finalmente qualche mese fa Baldini&Castoldi ha iniziato a pubblicare i loro romanzi in Italia, ponendo fine a questo bizzarro ‘esilio letterario’.
Anche a questo numero – per festeggiare i trent’anni della rivista – saranno allegati due volumetti con la ristampa di testi e Witold Gombrowicz.
IL SOMMARIO
LA LINEA GENERALE
Paolo Flores d’Arcais – La sovranità è irrazionale? (Non c’è democrazia senza eguaglianza sociale)
Che maggioranza e democrazia non coincidano non possiamo scoprirlo solo quando fa comodo. Con la Brexit è iniziata la morte dell’Europa, un’Europa che in realtà non è mai nata. Perché chi continua a riempirsi la bocca con ‘più Europa’ citando a sproposito Colorni, Rossi e Spinelli dovrebbe sapere che il tradimento del Manifesto di Ventotene è iniziato già negli anni Settanta, con la svolta liberista in cui ancora oggi siamo immersi. Quel testo delineava infatti esplicitamente un’Europa ‘socialista’, il cui faro fosse l’eguaglianza. Niente di più lontano dall’Europa della finanza e dell’establishment di oggi.
DIALOGO 1
Tariq Ramadan / Maryam Namazie – La libertà di espressione e il ricatto dell’islamofobia
Il rispetto della sensibilità religiosa può e deve essere un limite alla libertà di espressione? Il professor Tariq Ramadan, docente di Studi islamici a Oxford, ritiene di sì e per questo considera le vignette di Charlie Hebdo su Maometto islamofobiche; Maryam Namazie, attivista atea e fondatrice del Consiglio degli ex musulmani britannici, pensa al contrario che la libertà di espressione non possa essere limitata e che l’accusa di islamofobia sia una trappola. Perché le persone vanno tutte rispettate, le idee e le religioni invece devono poter sempre essere criticate.
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO
Joan Subirats – Spagna, la nuova politica messa in standby?
Se alle elezioni del 26 giugno scorso ha vinto l’establishment – in primis il Pp di Rajoy – e i partiti del cambiamento ottengono un risultato al di sotto delle aspettative, il governo in Spagna resta ancora un rebus perché nessuno ha la maggioranza assoluta. Intanto Podemos – che ha mancato il sorpasso sui socialisti – si interroga sull’alleanza con la sinistra classica di Izquierda Unida e ricerca formule alternative, e più radicate a livello locale, per rilanciare il suo progetto contro la Casta.
Perry Anderson – La disfatta brasiliana
Le recenti proteste di massa che hanno portato in Brasile alla caduta di Dilma Rousseff sono solo in parte spiegabili con gli scandali che hanno investito negli ultimi mesi il Partido dos Trabalhadores. Se è vero infatti che, sul piano della moralità pubblica, l’organizzazione fondata da Lula non può ad oggi vantare alcuna differenza rispetto al resto della degradata fauna politica del paese, le cause profonde del terremoto politico che l’ha travolta vanno ricercate altrove: in anni di permanenza al potere, il Pt è stato incapace di costruire un suo blocco sociale. Questo fatto, unito alla perdita del sostegno della classe media di cui aveva inizialmente goduto, gli ha impedito di far fronte agli attacchi di una nuova destra quanto mai agguerrita e ideologicamente consapevole.
Sara Hejazi – L’Iran del dopo sanzioni
Nel paese la rivoluzione khomeinista del 1979 è un lontano ricordo, da quell’islam politico e antioccidentale si è passati a un islam di Stato con i suoi organi di controllo pubblico simili a dei tentacoli del potere, capaci di arrivare ovunque. Ma la vittoria dei riformisti ha avviato un cammino verso un nuovo rapporto tra società e moschea e, sul piano economico, h
a portato al boom del turismo e ad alcune significative liberalizzazioni. I diritti civili e il tema delle donne restano però questioni irrisolte.
Vania Lucia Gaito – Il Burundi sull’orlo di un nuovo genocidio?
Ci sono paesi che non trovano pace. Il Burundi è uno di questi. Meno noto del suo vicino Ruanda, ha avuto una storia altrettanto tormentata, fra colonialismo europeo e genocidi. Oggi il paese si ritrova nuovamente nel caos, con gli oppositori del governo di Nkurunziza ricercati e sterminati casa per casa. Il tentativo è di aizzare nuovamente la guerra etnica fra hutu e tutsi. Tentativo che, almeno per il momento, non è riuscito.
ICEBERG – beni culturali e democrazia
Paolo Berdini – Le mani sulla città (e come liberare Roma dai ‘palazzinari’)
Da città della sperimentazione e dei servizi a conglomerato di potentati e rendite fondiarie fino al sacco dei palazzinari. Il neoassessore della giunta Raggi spiega come il centro-sinistra in pochi anni sia riuscito a mutare il volto di Roma: “Con la conduzione del Giubileo del 2000 prende il via la costruzione di un sistema di potere alternativo al governo capitolino e proprio da questa esperienza saranno segnati gli anni successivi fino alla drammatica fase di Mafia capitale. Le città perdono ogni connotato di luoghi in cui si esprimono bisogni sociali per ridursi a mere macchine economiche che possono svilupparsi soltanto in assenza di ogni regola”.
Francesco Erbani – Ministero dei Beni culturali: avvitamento
L’insofferenza serpeggia nelle soprintendenze, un patrimonio di saperi sempre più ridotto, senza ricambio e al quale si affianca un esercito di fantasmi: i precari. Il personale impiegato nella tutela del paesaggio e dei beni culturali in Italia è allo stremo e si sente in qualche modo sfiduciato dal ministro Franceschini, la cui attenzione è in gran parte concentrata sui grandi poli museali, i grandi siti archeologici e monumentali. Sulle deficienze strutturali invece si incide poco. Ma il tempo che passa non è un fattore neutro e senza interventi drasticamente correttivi la situazione non può che aggravarsi.
Daniele Manacorda – Colosseo e dintorni: tutela e valorizzazione del patrimonio culturale
Nel luglio del 2014 un tweet del ministro Franceschini che si diceva d’accordo a “restituire al Colosseo la sua Arena” sca-tenò molte polemiche. L’idea era dell’archeologo Daniele Manacorda, che oggi qui ripercorre le tappe che lo portarono ad avanzare quella proposta e spiega perché ricostruire un’arena al Colosseo, utilizzandola per eventi culturali e sportivi compatibili con la tutela del monumento, sia la cosa giusta da fare.
Tomaso Montanari – Location Colosseo? No, grazie
Mentre il patrimonio culturale e artistico italiano rischia la morte per stenti, Dario Franceschini riesce a trovare diciotto milioni e mezzo di euro per ricostruire l’arena del Colosseo e farne finalmente una sfavillante location per eventi di ogni tipo. Un progetto che – oltre a suscitare molte perplessità sulla sua fattibilità tecnica – sancirebbe la definitiva resa della politica culturale italiana ai diktat del mercato.
DIALOGO 2
Antonia Battaglia / Marco Cattaneo – Xylella: la scienza, la magistratura, i comitati
Cos’è questo batterio che starebbe distruggendo gli ulivi del Salento, minacciando l’economia, il patrimonio e il paesaggio di un’intera regione? E come sarebbe giunto in Puglia? Nel ‘caso Xylella’ sono coinvolti diversi soggetti: dalle istituzioni locali ai tribunali passando per i comitati popolari, gli scienziati e, per ultima, la Corte di giustizia europea. Ma davvero l’eradicazione degli ulivi è l’unico modo per fermare il contagio? Un confronto tra un’attivista pugliese di vasta esperienza europea e il direttore di Le Scienze aiuta a far luce su questa complessa vicenda.
LABIRINTO
Roberto Toscano – La schiavitù, oggi
Dagli haratin della Mauritania ai lavoratori immigrati in Qatar, dai pescatori del Myanmar ai lavoratori delle imprese tessili della comunità cinese in Italia, la schiavitù non è purtroppo un problema passato definitivamente alla storia. Un fenomeno scandaloso, che non ci possiamo permettere di ignorare e che va combattuto sia sul piano legislativo, con un Modern Slavery Act europeo, sia con consapevoli scelte dei consumatori per evitare di farsi complici acquistando prodotti che contengono lavoro schiavile.
Rita Monaldi e Francesco Sorti (in conversazione con Giovanni Perazzoli) – Bestseller e buchi neri della storia
Il loro primo libro Imprimatur, uscì in Italia nel 2002 per Mondadori. Dopo quell’esordio la coppia pubblicò altri otto romanzi storici, sempre e solo all’estero però. Finalmente qualche mese fa Baldini&Castoldi ha iniziato a far uscire i romanzi in Italia, ponendo fine a questo bizzarro ‘esilio letterario’. Romanzi ambientati nel Seicento, costruiti sulla base di lunghe e rigorosissime ricerche storiche che hanno condotto i due autori a portare alla luce documenti inediti e imbarazzanti. Come quelli che dimostrano che papa Innocenzo XI finanziò il protestante Guglielmo III d’Orange contro i cattolici inglesi.
Valerio Gigante – Donne prete, gay, comunione ai divorziati: tanto rumore per nulla
Dal tema del sacerdozio al ruolo della donna nella Chiesa passando per lo scandalo pedofilia e i preti gay. Se il papa continua a ‘bucare’ gli schermi televisivi, a far parlare continuamente di sé, a suscitare seguito e ammirazione soprattutto nel mondo laico, in realtà nulla è granché cambiato. Solo parole: il tessuto ecclesiale resta ancora caratterizzato da una forte frammentazione, che né il pontificato della pope star Wojtyła, né quello tutto in ermellino di Ratzinger e nemmeno il Francesco style sembrano essere stati in grado di intaccare.
Nicolò Bellanca – Sinistra possibile: un ‘blocco sociale’ contro la diseguaglianza
Se è certamente cambiata la composizione del mercato del lavoro, non è cambiata la necessità per la sinistra di individuare un blocco sociale di riferimento che possa essere coalizzato attorno ai temi dell’eguaglianza. Per farlo, occorre che la sinistra riconosca e analizzi le novità – radicali – all’interno del mercato del lavoro, che abbandoni la difesa (paradossale!) di rendite e posizioni acquisite e individui la nuova linea di conflitto sociale che percorre tutte le crescenti diseguaglianze sistemiche.
Pierfranco Pellizzetti – Il quarto potere al cinema
L’Oscar a ‘Il caso Spotlight’ ha portato nuovamente al centro del dibattito il rapporto fra stampa e cinema. Ma il livello artisti
co delle ultime pellicole è decisamente inferiore ai grandi classici sul tema, a partire da ‘Tutti gli uomini del presidente’. Forse perché la stampa stessa non è più quella di una volta.
(19 luglio 2016)
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