Moni Ovadia: La Russa e Alemanno, fascisti irriducibili (TESTO)

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Quando un uomo come Alemanno viene eletto Sindaco della capitale italiana, come prime cose per cui si fa notare, la famosa teca che ricopre l’Ara Pacis, su cui avvia subito una polemica come se il problema dei romani e il problema della politica della capitale fosse quella e subito dopo vuole dedicare una via ad Almirante, che è stato direttore della rivista per la difesa della razza e un notorio fucilatore di partigiani… che cosa significa questo?
Perché un uomo, che sicuramente non è stupido come Alemanno, fa una cosa del genere? Vuole rivendicare una eredità, la vuole rivendicare a tutti i costi, questo vale anche per La Russa, non sono disposti a rinunciare alla memoria fascista, alla cultura che proviene da quella memoria, chiamiamola così, perché Fiuggi è stata solo ed esclusivamente un’operazione di maquillage. E’ chiaro che non pensano di rilanciare il fascismo oggi, non credo che sia questo, però vogliono rivendicare la piena legittimità di avere legami con il fascismo e non solo legami personali, sentimentali, affettivi, ma legami politici, perché poi questo tipo di politici – ricordiamo ancora l’episodio scandaloso di Genova 2001 – rivendicando un legame culturale con quella eredità, vogliono rivendicare una visione del mondo che è reazionaria, che è basata su concetti di leadership autoritaria e la visione che hanno della democrazia è perlomeno, ammesso che ce l’abbiano, una visione autoritaria.
Allora tutte queste “Attali”, tutti questi movimenti, a fare vedere che si è persone di alto profilo, ma io vorrei sapere: ma perché uno propone una Commissione, la “Attali de’ noantri”, come è stata giustamente chiamata, e poi fa queste affermazioni a voler recuperare la prima parte del fascismo, che ne so io, il fascismo rivoluzionario, tutte queste cose, quando a distanza di 70 anni dalle leggi razziali il giudizio morale, non parlo di quello storico, perché la storia viene sempre rivista, rianalizzata, ma il giudizio morale sul fascismo è tombale, è tombale. E loro stessi, questa destra, si ritrovano la possibilità di far politica, grazie a quella democrazia che è stata portata dalla resistenza antifascista, che è nata dalla Costituzione Repubblicana, che è una Costituzione antifascista e loro godono del beneficio di essere stati in questa democrazia, perché se non ci fosse stato il sistema democratico uscito dalla Resistenza, loro sarebbero stati cancellati a forza, non so come dire, come si fa nei sistemi non democratici, nei sistemi totalitari.
Però non ce la fanno, è più forte di loro, perché nel loro animo profondo sono ancora fascisti, sono ancora fascisti nel senso naturalmente relativo che si può dare oggi a questo termine.
Vogliono poter esibire tutta la retorica della loro memoria, della loro cultura, dell’onore, i soldati di Salò e tutto questo tristo repertorio che è legato al rastrellamento di civili, all’alleanza con i nazisti, l’alleanza organica è strettissima, lo disse il Generale Graziani che lo scopo di Salò era il trionfo del nazifascismo. Ma come si fa oggi a usare questo, se nell’animo, nel profondo non si è fatta una revisione critica? E non l’hanno fatta, oltre tutto c’è un aggravante che rivela che noi siamo un paese super disastrato, un aspetto che ci umilia profondamente, esponenti delle istituzioni, come sono Gianni Alemanno e come Ignazio La Russa, in particolare Ignazio La Russa Ministro della Difesa, che fanno come finta di ignorare che l’apologia del fascismo, la riabilitazione del fascismo, è proibita per legge dalla nostra Costituzione. Giurano fedeltà alla Costituzione e poi la trattano come se fosse irrilevante, una roba che loro possono bypassare, come si dice, quando vogliono e dimostrano con questo che noi abbiamo delle istituzioni occupate da buffoni, perché questa è roba da buffoni, oltre che roba squallida. Naturalmente il tutto condito da una presunta riacquisita verginità con “certificato di buona condotta” data dalla dabbenaggine di certi dirigenti delle Comunità ebraiche, ai quali tre moine nei confronti di Israele bastano per svendersi tutto il resto, questo è molto grave; e poi però piagnucolano quando succedono queste cose, questi dirigenti delle Comunità ebraiche, si lamentano poverini, prima coccolano questi, come posso definirli? Questi cripto fascisti, perlomeno nel profondo del loro intimo, e poi però dicono: eh ma che vergogna, riabilitano il fascismo! Ma pur di avere due complimentini sulla politica del governo di Israele, sono disposti a fare qualsiasi cosa. Non capisco neanche perché, per quello che contano poi tre moine di una forza politica come Alleanza Nazionale nei confronti di Israele… Capisco il governo degli Stati Unti, che quello per Israele serve, perché da lì arrivano soldi e armi magari, ma l’Italia, con questa classe dirigente che conta meno del due di picche e che ci rende ridicoli in tutto il mondo.
Questo paese è precipitato nel ridicolo, nell’insignificanza, nello sfregio dei valori più sacri che ha saputo conquistare. Prima queste cose le dicevano a Porta a Porta, adesso no, durante le manifestazioni istituzionali si glorifica questo aspetto d’onore del fascismo, che se c’è un disonorato, vigliacco, criminale, traditore, pugnalatore alla schiena è proprio Benito Mussolini. Faccio un esempio: pugnalò alla schiena i suoi camerati ebrei, perché molti ebrei avevano creduto al fascismo, mi riferisco a Finzi, mi riferisco al podestà di Ferrara, mi riferisco alla Sarfati. Lui ha avuto un’amante ebrea alla quale deve parte della sua importante formazione e malgrado questo ha varato quelle ignobili leggi razziali perfino più cattive e più meticolosamente sadiche di quelle naziste, in quanto leggi razziali, e noi dobbiamo ancora sentire ritirare fuori dalla fogna questi liquami insopportabili? Con reazioni che io anche capisco a questo punto, ho visto che molti li trattavano come degli imbecilli, con un po’ di sufficienza.
Però attenzione, perché questi cominciano sempre con le nostalgie, le mascherate, è lo strumento per testare le reazioni dell’opinione pubblica, che già c’è pochissimo.
Bisogna che si, assolutamente si prendano posizioni estremamente dure, che si rifiuti qualsiasi contatto, secondo me, è l’opinione di un povero teatrante, dire: noi non dialogheremo, non avremo più contatti con voi, finché non sgombrate il terreno da questa eredità trista, squallida e puzzolente e dichiarerete che voi non volete più avere niente a che fare, neppure di lontano, con quello che è stato il fascismo con tutto il suo bagaglio di stermini, colonialismo, guerra, mistica del capo, logica liberticida, senza dimenticare che il fascismo italiano è stato genocida, in Africa. Poi Berlusconi va a fare le sue rappresentazioni di appeasement con la Libia, e poi subito dopo questi rivendicano il grande onore del fascismo, il fascismo non era tutto male, stupidaggini oltre tutto.
Però c’è uno scopo in questo, uno scopo di beghe politiche, uno scopo di testare il terreno: se la reazione non è così forte, la prossima volta si spingeranno oltre, fino a che noi ci ritroveremo a fare le parate per la conquista della Cirenaica o non so di quale diavolo di meta, perché è così che finirà. Poi ci sono tutte quelle tecniche diversive tipiche di questa trista cultura, ma come si fa a girarsi indietro e non avere un disgusto totale per quella vicenda che trascinò l’Italia nel disastro, che ha tolt
o a questo paese la libertà, che ha tolto la decenza, che ci ha fatto diventare poi lo zimbello del mondo e continuano, continuano, perché non gli interessa neanche il fatto che l’Europa sia un’Europa totalmente, radicalmente antifascista, anche i conservatori europei sono antifascisti.
Noi italiani siamo veramente così malconci, come siamo malconci, pensare che siamo gli unici in Europa con questa schifezza.
In occasione di quel Governo polacco dei due gemelli, che non si capisce se fosse un Governo o una performance teatrale dell’assurdo, i due gemelli polacchi nel loro furore anti comunista, hanno finito col prendersela anche con i reduci delle Brigate Internazionali, perché ci furono dei polacchi ovviamente combattenti in Spagna contro il fascismo di Franco. Ebbene lei pensi, per marcare la differenza, che il Senato spagnolo all’unanimità, avendo saputo di questo accanimento contro questi reduci più giovani che dovrebbero avere 89 anni, ebbene il Senato spagnolo ha votato all’unanimità un provvedimento dalla destra alla sinistra che dichiara quei combattenti delle Brigate Internazionali cittadini spagnoli a tutti gli effetti e ha detto anche che avrebbe pagato tutte le spese processuali per difendere questi reduci delle Brigate Internazionali, li ha fatti cittadini spagnoli, cioè vuol dire con tutte le pensioni, le assicurazioni sociali e tutto, perché in Polonia glieli volevano togliere.
Questa è la Spagna di Zapatero, ma perché ci sono su certe cose posizioni ferme, inequivocabili.
Mi dispiace, qui dentro c’è grande responsabilità di una parte dell’opposizione, con queste voglie di intent cordial, con questi giri di valzer sempre, dobbiamo essere carini, c’è qualcuno che sente evidentemente il peso di essere stato comunista a tal punto che non sa più cosa fare per dire che lui è buono, che lui non c’entra con quella storia, ma non è possibile però, adesso bisogna smetterla, perché paga il paese. Qui non è la questione del fascismo in realtà, ma il fascismo è il legame di questo governo, perché questa è la gente che ci governa, non solo una piccola minoranza, come la MPD in Germania. Immaginiamoci se in Germania un governante tedesco avesse detto quello che ha detto La Russa, sarebbe successo il finimondo, avrebbe dovuto dare le dimissioni e se fossimo in una democrazia seria, la Russa e Alemanno si dovrebbero dimettere illico et immediate e chiedere scusa. Ma qui da noi invece, siccome siamo il gran circo, allora tutto finisce a tarallucci e Frascati alla fine, anche perché su questa cosa non c’è un’opposizione compatta che dica: noi adesso diciamo basta, nessun dialogo, nessun contatto, nessuna condivisione istituzionale, finchè questa porcheria non è finita.

(11 settembre 2008)



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