Non sparate sul M5S

Angelo Cannatà

Mettiamo in ordine i fatti e le idee. Non c’è alcun dubbio che un cittadino di sinistra, che ha amato Berlinguer e seguito l’evoluzione del Pci fino a oggi, avrebbe voluto un accordo M5S-PD. Non è stato possibile. Renzi ha sbattuto la porta in faccia a Di Maio perché vede nel fallimento dei pentastellati la propria rinascita. E’ il dato di fatto da cui partire: ogni mossa nella partita a scacchi di questi giorni ha origine da questo arroccamento del PdR.
Sembra in dirittura d’arrivo l’alleanza M5S-Lega. Vedremo. Intanto ci si chiede – facendo appello ai principi – se l’accordo con la destra fascista sia un bene. Si possono svendere le proprie idee fino a questo punto? Si può tradire la base di sinistra del Movimento? Sono domande serie: mi interessano perché sono di sinistra e ho votato M5S. A porle con intelligenza sono stati soprattutto Paolo Flores d’Arcais (), e Tommaso Montanari in una . Sono persone che stimo. Salvini rappresenta il lepenismo – dice Flores –, “cioè il fascismo postmoderno”. Capisco la preoccupazione; MicroMega, che dirige da trent’anni, nasce per difendere “Le ragioni della sinistra” (e nel modo più alto: Moretti, Cacciari, Camilleri, Tabucchi, Eco…). Il punto è che nell’intervista Flores dice che Salvini “tratta con Di Maio anche a nome di Berlusconi, mentre milioni di elettori hanno votato M5S per chiudere col Caimano”. Concordo sulle ragioni del voto; rifiuto l’idea che si dia per scontato che Di Maio ceda a Salvini.
Insomma, mai come ora è necessario stare ai fatti e il giudizio non può che essere a-posteriori. I dieci punti individuati da Fatto saranno inseriti nel contratto? Saranno applicati o resteranno lettera morta? Questo è importante. Montanari dice che anche “l’accoglimento di una significativa parte dei 10 punti” non cancellerebbe l’identità di destra della Lega. Ergo, nessuna alleanza è possibile. Sta qui, credo, un duplice errore: 1. Non vedere che la gran maggioranza degli elettori di sinistra del M5S è stanca della “pura ideologia” e guarda ai temi, alle riforme ai diritti (reddito di cittadinanza, referendum sull’acqua pubblica, legalità, giustizia…); 2. Non vedere che gran parte della società civile, sempre invocata, oggi è rappresentata dal Movimento.
Una digressione. Flores d’Arcais ha scritto, anni fa, Il sovrano e il dissidente. La democrazia presa sul serio, dove afferma che “le tradizionali forme della rappresentanza si stanno svuotando” e invita alla dissidenza; posso sbagliarmi ma molte sue idee sono arrivate – per le vie tortuose della storia – nel M5S. Molti suoi testi su “Mani Pulite” e il Caimano, e l’esperienza dissidente dei “Girotondi” sono stati assorbiti – talvolta inconsapevolmente – dai giovani che votano 5Stelle, sono diventati (anche) “cultura comune” della sinistra confluita nel Movimento. Non guardiamoli come nemici. Scrive Flores: da questo governo “non mi aspetto nulla. Spero che prima o poi ci sia un risveglio della società civile”. Ecco: l’impressione, caro Paolo, è che la società civile – con i 5Stelle, le battaglie del Fatto, e per altre vie col tuo trentennale lavoro culturale – si sia già svegliata e stia lavorando alla formazione del governo. Giudichiamoli dalle azioni.

Infine, penso a Montanari, sembra che talvolta si costruisca un bersaglio per colpire meglio; cita Bobbio (siano i “democratici sempre in allarme”) e immagina un Movimento soffocato e asfittico. Scrive: di fronte all’alleanza con la Lega “nessuno nel M5S ha il coraggio di dire pubblicamente che non è d’accordo? La questione della democrazia interna del Movimento non può più essere rinviata.” E’ così? Grillo non ha creato un gulag. Credo che qualcuno dissenta – è giusto – ma rispetti la volontà della maggioranza che, “né di destra né di sinistra”, guarda i fatti e vuol chiudere un accordo che ritiene utile. Si chiama pragmatismo: valga anche per noi, atti parlamentari e leggi (posto che il governo nasca) siano la ragione dei nostri giudizi. Se i 5Stelle non si dimostreranno all’altezza e cadranno nella rete del Caimano non li voteremo più. Per adesso, fiducia piena. Che “le ragioni della sinistra” entrino nel “contratto di governo” di Di Maio dopo essere uscite definitivamente dal Partito del bullo di Firenze.

(19 maggio 2018)





MicroMega rimane a disposizione dei titolari di copyright che non fosse riuscita a raggiungere.