“Outing civile”, MicroMega con Sabina Guzzanti

MicroMega

"Dite la verità al lavoro, per la strada. E mandatemi il video". MicroMega aderisce all’appello di Sabina Guzzanti e invita i propri lettori a partecipare a questa campagna di informazione e resistenza civile (inviate i link ai vostri video, se già online, a redazione@micromega.net oppure spedite su cd/dvd a: MicroMega, via Cristoforo Colombo, 163 – 00147 Roma). I video ricevuti saranno trasmessi a Sabina e su MicroMega.net daremo spazio ai migliori video selezionati.

OUTING CIVILE SI PARTE

di Sabina Guzzanti, da www.sabinaguzzanti.it

La campagna parte da un ragionamento semplice: stiamo vivendo in un momento di rapida transizione da una democrazia scricchiolante a un regime autoritario a tutti gli effetti.
Le recenti dichiarazioni di Bondi sulla proibizione al ministero culturale di finanziare film politici e le orride dichiarazioni di marco muller (turgau) direttore del festival di venezia, per giustificare l’esclusione del documentario sul ferroviere licenziato, seguite dalla scelta di squitieri individuato come il migliore esperto di morti bianche (effettivamente il turgau è un ottimo vino bianco), le dichiarazioni di gasparri e tutte le porcherie che continuiamo a leggere, ci fanno capire inequivocabilmente che sarà una escalation violenta e senza vergogna. come si difende la libertà? cosa possiamo fare per non essere complici di un percorso storico che condannerà all’infelicità e alla disperazione la nostra e le prossime 4 generazioni? c’è un solo modo: la libertà si difende prendendosela. non facendosi spaventare, non autocensurandosi.

Io confido soprattutto nei giovani e in tutti quelli che desiderano una vita piena, che non vogliono vivere piegati senza emozioni rassegnati e annebbiati. vi piace il rischio? vi piace l’avventura quella vera? allora fate così: che ciascuno pensi a un gesto coraggioso da compiere nel suo ambiente, nell’università, al liceo, nel locale dove lavorate senza contributi, in fabbrica, tra i vostri amici affogati nel limoncello e nella mozzarella artificiale della pizza margherita low cost, nelle redazioni di giornali e giornaletti, nelle tv locali e nelle radio, nei call center, nelle circoscrizioni e nelle asl, nei cantieri edili e nei comuni, nell’esercito e nella polizia, nelle associazioni di volontariato, nelle parrocchie, ovunque vi troviate semplicemente prendete una telecamera qualsiasi, chiamate le cose col loro nome e mandateci il video. come se fosse uno sport una moda il top del divertimento che offre questa società spenta perchè così è. vi assicuro che è assai più emozionante di buttarsi da un ponte con l’elastico o fare le gare impasticcati sulla via emilia.

Vi faccio un esempio: trovandomi in sicilia ho raccolto testimonianze su intimidazioni e minacce durante le elezioni. qualcuno che semplicemente ha il coraggio di dire: le persone che andavano a votare venivano minacciate dai sostenitori dell’ex sindaco di forza italia rimosso per avere commesso una lunga serie di reati.

Oppure lunedì andrò a filmare una ragazza che ha lavorato due anni senza contributi e andrà a dire alla datrice di lavoro quello che pensa.

Ci stiamo facendo mettere i piedi in testa da un gruppo di analfabeti peracottari. non c’è niente che dobbiamo temere.

Io ho presentato una richiesta per avere il finanziamento per il film l’internazionale della satira. una settimana prima del colloquio con la commissione ho parlato a piazza navona e ho detto quello che ho detto. è improbabile che riceva il il finanziamento. lo dovrei considerare un prezzo troppo alto da pagare? lo considero semplicemente una straordinaria fonte di motivazione in più per ridurre in poltiglia, fare a pezzi e fare sparire le tracce di questa sottocultura necrofila e malefica che inibisce ogni slancio vitale, cancella l’idea stessa della giovinezza, ci condanna a vivere in uno stagno puzzolente dove i più laidi zozzoni la fanno da padroni.

Sicuramente qualsiasi atto di coraggio piccolo o grande viene punito. ma la creatività, l’intelligenza anche semplicemente la voglia di vivere sono infinitamente più forti di queste punizioni. non dovete avere paura. chiunque subisca rappresaglie deve poter contare sulla solidarietà degli altri. questo blog sarà la casa di tutte le persone coraggiose. i viedo più belli li mostrerò nello spettacolo, magari ci faremo un film chissà.

Se si perde un lavoro se ne trovano altri migliori. se non si può più vivere qui il mondo è grande e bello e vario. dobbiamo solo parlare. non c’è bisognio di nient’altro. da qui a quando parlare sarà proibito ancora manca direi ad occhio un anno o due. questo tempo va usato tempestivamente. non fatevi prendere da dubbi inutili. non può esserci nulla di sbagliato nel dire quello che si pensa. se si sbaglia qualcosa il pensiero con l’esperienza si precisa.

Quando ho lanciato l’idea molti di voi hanno risposto con entusiasmo. Aspetto i vostri video mi raccomando con tag: OUTING, CIVILE. non mandate link di cose già fatte o documenteari di denuncia. il senso dell’iniziativa è documentare e diffondere piccoli e grandi gesti di coraggio. ognuno secondo le sue possibiltà. si può partire anche con pochissimo. consideratela come la più bella offerta che potete fare per il vostro paese, per le vostre famiglie e i vostri amici. anche se tutto dovesse andare nel peggiore dei modi non sarà accaduto col nostro assenso. anche se molti si spegneranno in una fanga di ipocrisia delazioni e umiliazioni di ogni sorta le nostre esistenze continueranno a scorrere gioiose e ricche. questo ve lo metto per iscritto, parlo per esperienza personale non in nome di teorie vaghe.

L’esperienza di piazza navona è stata molto importante. prima mi arrovellavo su come e cosa si potesse fare per opporsi a questa merda e non lasciarsi morire. dopo l’8 luglio mi è parso chiaro che non c’è bisogno di chissà quali strategie. che le parole hanno un potere enorme e più che sufficiente. quindi ho pensato: cosa succederebbe se avviassimo una campagna di outing civile?

Quando incontro il pubblico negli spettacoli o leggo i vostri post spesso sento dire: sei la nostra voce, parli per tutti noi che non abiamo voce, ecc. però la voce ce l’abbiamo tutti e se io parlo è solo perché ho deciso di parlare.

Cosa succederebbe se ciascuno là dove si trova dicesse semplicemente pane al pane? se in ogni occasione, quando c’è una telecamera di qualsiasi tv, a qualsiasi radio, scrivendo ai giornali sui muri, parlando al bar, in ufficio, in cantiere, ovunque siate dicessimo tutti semplicemente la verità?

L’idea è questa: voi fate queste azioni semplici e vi filmate, se ci sono situazioni complicate posso anche venire a filmarvi io quando sono in tour. questi filmati poi li diffondiamo sul blog, alcuni a rotazione li mostro nello spettacolo e incoraggiamo tutte le persone che vengono a fare lo stesso. se qualcuno a causa delle sue parole subisce rappresaglie lo difendiamo. questa sarà una occasione perfetta per ripristinare le libertà sul campo. se può succedere che un laureato venga minacciato dalla mafia in combutta coi baronati universitari perché insiste a voler partecipare a un concorso in cui i posti sono già assegnati, questo può succedere solo perché lo studente è solo. perché nessuno si mette al suo fianco. è questo che manca a questo paese inselvatichito dove non c’è più senso della partecipazione e della comunità. c’è solo invidia furibonda e superstizione come nelle tribù africane.

Capiter&a
grave; qualche mitomane in mezzo al gruppo e allora ci regolemo come coi trolls.

Spero che capiate quanto questa campagna potrebbe essere efficace e che aderiate numerosi. certo bisogna metterci la faccia. ma non si cambiano le cose senza esporsi. ho già ricevuto molte adesioni di giovani entusiasti, cominciamo da qui. scrivete per favore se ci state e soprattutto da dopo ferragosto direi verso il 20, cominciate a mandare roba foto video racconti ma soprattutto filmati, azioni concrete lettere ai giornali. va bene anche parlare al bar ma lo dovete filmare. da oggi al 20 avete 10 giorni per pensare a cosa dire ma vedrete che una volta deciso verrà da sè.

Vi ricordate che in un bar dove uno si lamentava di Tremonti il proprietario lo ha fatto tacere sostenedo che stava facendo propaganda senza contraddittorio?

Non c’è altro modo di difendere la libertà che prendersela tutta, fino in fondo. non c’è bisogno o non sempre c’è bisogno di scendere in piazza e di fare sit-in. concentriamoci su questo: non ci autocensuriamo per paura. questo è l’unico mezzo che hanno per portare questo paese a uno stato di dittatura definitiva. ognuno decida in che modo farlo. certo cercate di proteggervi da ripercussioni legali laddove potrebbero esserci ma se ve la sentite fottetevene. se la cosa prende piede convinceremo sicuramente dei bravi avvocati a difendere i cittadini che hanno semplicemente usato la loro libertà di parola e esercitato il loro diritto di critica. c’è modo di protestare più civile e non violento di questo? c’è modo di protestare più efficace?

Tutte le cose che avete elencato commentando l’articolo precedente, che avete individuato come cose che non si possono dire, ditele ovunque. si può lo dice la costituzione e la carta dei diritti umani e qualsiasi carta in circolazione.

Poi certo faremo magliette spillette e cappellini, faremo incontri, daremo premi ai più valorosi efaremo proselitismo meglio dei testimoni di geova.

(3 settembre 2008)



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