Pedofilia, in Belgio la legge è uguale per tutti. Anche per i vescovi
Maria Mantello
Lo scandalo pedofilia della Chiesa cattolica nella sua drammaticità ed estensione sta togliendo al chierico quell’alone di sacralità che lo ergeva al di sopra degli altri comuni mortali. La violenza sui bambini, la predazione della loro infanzia, è qualcosa di talmente rivoltante e intollerabile che una nuova coscienza civica si sta facendo strada. E questa chiede che il prete non sia più protetto dallo scudo di immunità. E quindi la giustizia faccia il proprio corso. E il suo iter include indagini ed inchieste.
Prevede interrogatori e perquisizioni, come quelle avvenute recentemente in Belgio, e che hanno riguardato, oltre all’arcivescovado, anche la cripta della cattedrale Saint Rombout a Mechelen per cercare eventuali documenti nascosti. Azioni non preannunciate, per evitare fughe, omissioni, occultamenti, manomissioni di prove. Perché le ragioni della vittima, il renderle giustizia non viene meno neppure di fronte alla “sacralità” del chierico. È un cittadino come tutti gli altri. Così funziona lo stato liberale democratico dove tutti, proprio tutti, sono uguali davanti alla legge.
Lo stupore allora, sarebbe dovuto esserci se la polizia belga non avesse fatto le ispezioni e gli interrogatori necessari anche se sono coinvolti dei vescovi, come accade per qualsiasi altro cittadino a cui viene perquisita l’abitazione, a cui vengono sequestrati documenti, a cui viene momentaneamente tolto il telefonino…
Una persona normale dovrebbe essere stupita se tutto questo non fosse fatto con puntualità e rigore. E invece ecco pronte la levate di scudi del Vaticano, per la perquisizione dell’abitazione del Cardinale Godfried Danneels, arcivescovo della diocesi di Malines-Bruxelles, per gli interrogatori ai vescovi e per l’ispezione nelle tombe di alti prelati….
Yves Leterme, premier uscente belga di area democratico cristiana aveva detto: «I fatti di cui si sta parlando sono molto gravi e meritano investigazioni e indagini approfondite e meritano che i colpevoli siano puniti»; «Chi ha commesso abusi deve essere perseguito e condannato secondo la legge belga». Ed aveva anche precisato che le investigazioni «sono la prova che in Belgio esistono poteri separati tra Stato e Chiesa».
Vorremmo che anche in Italia si procedesse in questo modo. Magari ispezionando la tomba di Renatino De Pedis, il capo della banda della Magliana, sepolto nella chiesa di S. Apollinare. E chissà se un qualche indizio potrebbe emergere per far luce sulla scomparsa di Emanuela Orlandi?
(29 giugno 2010)
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