Per il Tg1 i terremotati sono peccatori e colpevoli

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Vorrei condividere una riflessione. Riguarda il servizio del Tg1 sul terremoto in Abruzzo di domenica 19 Aprile 2009. Il servizio si è aperto con l’indicazione di tempo: la seconda domenica… ed è proseguito con le testimonianze. L’elemento comune di tutte è stato la partecipazione alla messa; lo scopo, quello di appellarsi alla pietà di dio, verso dei poveri peccatori giustamente puniti per chissà quale gran colpa. Forse quella di aver voluto studiare a l’Aquila … chissà. E comunque qualunque sia questa grave colpa i disgraziati chiedono pubblicamente via etere la grazia. È irriverente tutto ciò che dico? È irriguardoso nei confronti di quei poveri disgraziati che soffrono? O forse è irriguardoso nei confronti della SantaSacraRomanaChiesa?
O forse non è più irriguardoso fare i funerali di Stato pensando veramente che in questo modo ci si possa lavar la coscienza da 300 morti ammazzati?
Non lo so e comunque non è questo il punto della mia riflessione.
Il punto della mia riflessione è il pensiero sottostante ad un tale servizio.
La filosofia della teologia scolastica medievale per cui l’uomo peccatore è impotente di fronte ad una natura maligna e ai suoi disastri, di cui gli effetti non son altrimenti giustificabili che col peccato originale che ha segnato l’uomo e che lo costringe ad una eterna, insottraibile dannazione terrena, alla quale si può sperare di sottrarsi solo eventualmente nell’altro mondo, ma solo se in questo la via crucis è stata completata.

Anna Paola Corimbi

(20 aprile 2009)



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