Piergiorgio Odifreddi: “La Chiesa da sempre contro la cultura scientifica”
da La Gazzetta di Reggio, 15 aprile 2011
REGGIO. Se dialogare significa dissimulare le proprie convinzioni per compiacere un interlocutore seduto in cattedra, Piergiorgio Odifreddi, docente accademico di matematica e divulgatore scientifico, non è uomo del dialogo. E’ presidente onorario dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. Ha scritto «Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)», sviluppando in senso radicale lo scetticismo di Bertrand Russell.
Con i mistici ha in comune un principio: che la fede religiosa sia un’assurdità. Ma mentre quelli dicono «Credo quia absurdum», Odifreddi non crede, anzi usa la ragione filosofica e scientifica per denunciare i controsensi dei dogmi imposti dalla dottrina cattolica.
Il dialogo fra credenti e non credenti si sviluppò, a partire dagli anni Sessanta, a condizione di mettere tra parentesi le pregiudiziali metafisiche e cercare l’intesa sul terreno della ragion pratica, cioè della morale e della politica. L’incontro si realizzò sui valori della pace, della giustizia, della solidarietà e continuò, almeno per una minoranza, perfino sui temi del divorzio e dell’aborto. Partiamo da questa premessa per chiedere a Odifreddi il significato del suo intervento alle "Giornate della Laicità".
Quell’esperienza non dovrebbe servire da lezione anche oggi, per discutere questioni quali il testamento biologico, le cellule staminali o la sessualità alla luce della semplice ragione?
«Il dialogo deve basarsi sulla chiarezza delle posizioni. lo sono un ateo dichiarato e desidero esplicitare il mio pensiero. Ciò non mi ha impedito, in altre occasioni, di confrontarmi direttamente con uomini di fede, mentre oggi la Chiesa ufficiale rifiuta di partecipare alle Giornate della Laicità. Nel 2008 ho compiuto un viaggio a Santiago de Compostela insieme a due cattolici, Sergio Valzania e Franco Cardini. Dallo scambio di idee con entrambi sono nate 33 puntate de “Il cammino” su Radio 3, oltre al libro “La Via Lattea”».
Ma la Chiesa la considera uno dei principali esponenti del laicismo intollerante e chiuso al dialogo.
«Spesso mi si è imputato di trattare il cristianesimo con sarcasmo. Ora ho preso l’Introduzione al Cristianesimo di Papa Ratzinger e l’ho commentato pagina per pagina senza fare battute. Ho fatto ciò che il cardinale Gianfranco Ravasi fa nel Cortile dei Gentili. Questa sarà la linea del mio intervento alle Giornate della Laicità».
Lei dice di fondarsi sulla scienza. Eppure esistono molti scienziati credenti.
«In realtà gli scienziati credenti sono pochi. Secondo una ricerca della Royal Academy pubblicata due anni fa dal quotidiano Avvenire sono credenti il 4% dei biologi, il 7% degli scienziati in genere e il 14% dei matematici. Da Galileo in avanti la cultura scientifica è stata sempre avversata dalla Chiesa perchè cozza con il cattolicesimo. Ciò avviene anche oggi, quando i teologi dicono che l’embrione è una persona, mentre la scienza afferma il contrario. All’atteggiamento della Chiesa cattolica io contrappongo quello del Dalai Lama, che ha detto di scegliere la scienza, qualora essa fosse in conflitto con la religione tibetana». (l.s.)
(15 aprile 2011)
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