Precarietà, dal comitato “il nostro tempo è adesso” 10 domande a Monti e Fornero
Diciannove ventenni oggi inviano una lettera aperta al Presidente Monti e al Ministro Fornero pubblicata nella prima pagina del Corsera per denunciare la "bambagia delle tutele" in cui vivono i nostri padri. Forse non hanno precisato che si riferivano ai loro padri, perchè i nostri padri e le nostre madri sono i licenziati e i cassintegrati delle aziende che scappano all’estero, sono le lavoratrici e i lavoratori che vedono diminuire i loro stipendi e rincarare il costo della vita, sono i disoccupati che hanno perso il lavoro e non ne trovano più, sono gli operai che dopo quarant’anni in catena di montaggio non possono ancora andare in pensione.
Le precarie e i precari del nostro tempo è adesso, la rete di realtà giovanili che hanno promosso la manifestazione del 9 aprile scorso, rifiutano questa continua stucchevole strumentalizzazione: sappiamo bene che i veri garantiti vanno cercati altrove, tra i privilegi di chi specula, di chi campa di rendita e possiede grandi patrimoni, siano essi padri o figli.
Piuttosto che sostenere il Governo Monti nella perseverante convinzione di dover togliere ancora diritti e tutele, chiediamo al Governo coerenza.
Il comitato il nostro tempo è adesso ha scritto un decalogo di proposte molto precise, elaborate da chi la precarietà la vive davvero, e le ha recentemente portate sotto al Ministero del Lavoro organizzando una manifestazione. Attendiamo ancora dal Governo una risposta ed è per questo che rivolgiamo al presidente Monti e al Ministro Fornero le nostre dieci domande, affinchè la precarietà non sia più un oggetto di speculazione, ma un tema su cui agire concretamente per ridare diritti e dignità al nostro lavoro.
1. Il governo ha intenzione di ridurre le forme contrattuali e combattere i contratti truffa che nascondono lavoro subordinato (stage, cocopro, finte partite iva, associazioni in partecipazione, lavoro a chiamata), affermando il principio che a un lavoro stabile deve corrispondere un contratto stabile?
2. Il governo ha intenzione di far valere il principio costituzionale dell’equo compenso, collegando i livelli minimi delle retribuzioni ai contratti nazionali per tutti e obbligando a pagare di più chi è strutturalmente discontinuo?
3. Il governo pensa di trovare le risorse per estendere realmente gli ammortizzatori sociali e garantire a tutti la continuità di reddito?
4. Il governo ha un piano per far uscire i giovani dalla prigione dell’immobilità sociale, combattere l’inoccupazione e la disoccupazione, magari garantendo un reddito minimo a queste figure in chiave di attivazione?
5. Il governo si pone il problema del futuro previdenziale dei giovani, che si costruisce solo aumentando i compensi e quindi i contributi versati dei datori per tutti i lavoratori?
6. Il governo si pone il tema che la precarietà esclude i giovani dalla rappresentanza e quindi li rende ricattabili a ogni livello?
7. Il governo ha intenzione di estendere a tutti/e il diritto alla maternità e alla paternità?
8. Il governo ha intenzione di estendere l’indennità di malattia prevista per i subordinati anche ai precari?
9. Il governo si pone il problema dell’impossibilità di continuare a formarsi e aggiornarsi per la gran parte dei precari?
10. Il governo ha intenzione di intervenire sull’emergenza casa per i giovani (vicina o lontano da quella di mamma e papà, ma una ci serve)?
Il nostro tempo è adesso
www.ilnostrotempoeadesso.it
(21 febbraio 2012)
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