Preservativo? No, grazie

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Ogni dì Sua Santità
si esibisce in un exploit.
Con l’Islam e gli africani
i soloni vaticani

sosterranno con civismo
ad un summit sul razzismo
ch’esser gay non è normale,
è un malanno e in quanto tale

l’omosex andrà curato.
Se poi vien discriminato,
il sessual orientamento
di giudizio è un elemento.

In Brasile giorni fa
una bimba di un’età
d’anni nove e qualche dì
grazie ai medici abortì

perché incinta del patrigno.
L’arcivescovo, benigno,
i dottor scomunicò:
“Abortire non si può!”

L’Accademia per la vita
la condanna ha ribadita:
“Un aborto procurato
essere deve sanzionato:

con misericordia, ma
la scomunica ci sta!”
In aereo Benedetto,
verso l’Africa diretto,

questo terzo exploit sparò:
“Il preservativo? No!
Per curare l’Aids
astinenza e tante messe

sono gli unici sistemi.
Il goldone dà problemi,
certamente non li leva.
Fin dai dì d’Adamo ed Eva

sola cura è l’astinenza.
Se lo beccano? Pazienza,
purché gratis sia curato
chi dal mal viene infettato.”

Mezzo mondo è intervenuto
criticando l’accaduto,
la papal ostinazione
contro l’utile goldone,

la tragedia che verrà
in nom di Sua Santità.
Fa lo struzzo sol Frattini,
il miglior dei soldatini

dell’esercito papale:
“Non commento, è naturale,
quel che dice Benedetto…
sono un fariseo perfetto!”

Nel seguir gli exploit del Papa
vagabondan nella crapa
dei pensier dissacratori:
rimpiangiam che i genitori

che gli dettero i natali
non sian stati omosessuali,
così non sarebbe nato.
Che l’aborto, nel passato,

fosse pratica illegale.
Che il rapporto coniugale
non fruisse del goldone
e che avesse un’erezione

quella sera il suo papà
e vogliosa la mammà
lo aspettasse dentro il letto.
Così nacque Benedetto.

(20 marzo 2009)



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