Profumo di mare
Mariasole Garacci
Fino al 14 marzo l’Accademia di Francia a Villa Medici ospita nelle Gallerie e nell’Atelier del Bosco una personale dell’artista Beatrice Caracciolo con disegni al tratto, collages, zinchi, e le serie realizzate negli ultimi anni.
Prosegue nel segno dell’arte contemporanea la prima stagione del neodirettore dell’Accademia di Francia a Villa Medici, Éric de Chassey, succeduto nella guida della prestigiosa istituzione a Fréderic Mitterrand (dall’estate scorsa noto e controverso Ministro della Cultura di Sarkozy).
De Chassey, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Université François Rabelais di Tours, promette una direzione più orientata verso la storia delle arti visive e soprattutto verso l’arte contemporanea, intesa come il luogo simbolico e ideale della commistione di generi e della multidisciplinarità sempre perseguita nei programmi culturali dell’Académie. E il fatto che uno storico e critico d’arte sia oggi direttore di Villa Medici rappresenta in un certo senso un ritorno alle origini, dopo Mitterand e Peruzzi, se pensiamo che questo ruolo fu ricoperto in passato da figure come Balthus.
Dopo la bella mostra su Gérard Garouste, il programma di esposizioni continua con Tumulti, personale di Beatrice Caracciolo.
Di origine italiana, studi negli Stati Uniti, vive e lavora a Parigi e ultimamente ha esposto a Milano, presso la Nowhere Gallery, lavori della sua serie Cercare nella Terra, oggi a Villa Medici.
Le sue opere sono ricavate da un procedimento di lavorazione del supporto cartaceo volto a creare superfici scabre nei toni
del bianco, del grigio e dei colori del mare d’inverno, incise con tratti nervosi e caotici da cui sembrano emergere figure e movimenti. Il risultato è una convincente energia plastica e una inaspettata tridimensionalità, come se lo sguardo potesse introdursi tra gli strati di questo spazio ricreato ed esplorarne le linee intricate. Come scrive il curatore della mostra, il vice conservatore della Schirn Kunsthalle di Francoforte Olivier Berggruen, questi lavori rivelano “variabili livelli di energia che si manifestano in tutta la loro chiarezza solo man mano che si entra in contatto con l’immagine, tanto che quest’ultima sembra scorrere”.
Caratteristici dei lavori della Caracciolo, nei collages, nei disegni su carta, nelle sculture di zinco, sono il dinamismo e il movimento sprigionati da una linea incisiva e pulsante, percettibili nella serie ispirata a Veronese (Pulcinella e l’aquila, 2002) e il senso dello scorrere del tempo, del progresso che si consuma sulla materia, della successione di strati e momenti. Una materia “scabra ed essenziale” che fa pensare a relitti marini, pietre bianche e ferraglia abbandonata sulla spiaggia.
Beatrice Caracciolo – Tumulti
Roma, Accademia di Francia a Villa Medici – Viale Trinità dei Monti, 1
24 gennaio – 14 marzo 2010
Orario: tutti i giorni, 11.00 – 19.00; chiuso il lunedì.
www.villamedici.it
(30 gennaio 2010)
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