Pulizia etnica

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Dopo il tonfo elettorale
la melassa sale, sale
e a provarne i risultati
saran, primi, gli immigrati.

Quella che vellica il gregge
è del marketing la legge:
primo, infondere il bisogno,
poi far balenare il sogno

che la soluzione c’è
e dipende sol da te.
“Sono solo gli immigrati
a commettere i reati,

sono tutti delinquenti.
Se sicuro non ti senti
ed hai l’ansia che ti spezza,
noi ti diam la sicurezza!

Se la Lega vincerà,
l’immigrato caccerà,
con La Russa e con Maroni
tutti fuori dai coglioni!”

Detto fatto, andò così:
sì alla Lega, no al Pd.
Ora è giunto il gran momento
e vediamo con sgomento

che ad un progrom siamo pronti:
li cacciam da sotto i ponti,
gli bruciam tutti i tuguri,
i bambini un po’ più scuri

li picchiam fuor della scuola.
Qui c’è un sindaco che arruola,
per offrir tranquille notti,
dei padani ragazzotti

che non servon proprio a niente,
tranne che a istigar la gente.
Là c’è quel che più poteri
vuole contro gli stranieri.

Qui ci son dei veronesi
che, da gran violenza accesi,
hanno ucciso un poveretto.
In attesa del verdetto,

li difende la città:
“Fu sol la fatalità,
sono stati sfortunati,
mica son degli immigrati!”

Là, leggiam su un quotidiano,
s’è stuprato un italiano
una giovane romena:
andrà a letto senza cena

perché è stato birichino,
non è mica un marocchino…
E i ministri? Ancora peggio:
con ignobile fraseggio

van scrivendo leggi nuove
per mandare senza prove
in galera un immigrato
che non fece alcun reato,

ma ha una faccia che non garba,
olivastra e con la barba…
C’è La Russa che propone
la sua bella soluzione,

le pattuglie di quartiere:
un soldato, un finanziere,
un caramba, un celerino
ed un vigil cittadino.

“Passeggiando fra la gente
serviran da deterrente
per mostrar che c’è lo Stato!”
Ma nessuno ha ancor pensato

a misure più severe:
fare il boia di quartiere.
E’ di Altan, la faccio mia
per far bella la poesia…

Anche il boia arriverà.
Dopo il boia, la shoa.
Tempo al tempo, la melassa
al momento è ancora bassa.

(19 maggio 2008)



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