Riflessioni sullo sfascio della scuola
Ho letto gli interventi del Prof. Pardi e del prof. d’Orsi e non posso che concordare con la loro disamina: Mi riesce difficile però, dati i precedenti, credere che la vera lotta cominci proprio ora. A onor del vero da qualche giorno, di fronte all’arroganza ed alla prepotenza di questo Governo, è fuori di dubbio che "la piazza", nonostante indubbie difficoltà, sia riuscita a far sentire in modo efficace la propria voce, proprio quando "la sinistra", o quel che ne resta, balbettava stentatamente. Potrebbe essere l’inizio della fine ? Mi piace pensarlo, anche perchè finalmente invece dei soliti belati qualcuno ha capito che con Berlusconi non serve vestirsi da agnello.Per dirla con Hobbes, " homo homini lupus ": o lo si azzanna come fa lui con tutti o si soccombe. Con questo soggetto sono saltate tutte le regole del convivere civile visto che non ha rispetto di niente e di nessuno, nemmeno del Capo dello Stato, figuriamoci dei comuni cittadini. La maggioranza è tale solo perchè costituita da individui "ad personam" cui è negata qualsiasi facoltà di dissenso, scelti per fedeltà ed acquiescenza, senza che nessuno di essi mai abbia un attimo di resipiscenza. Gli danno sempre ragione su tutto e lo difendono a spada tratta: sarebbero ridicoli se non fossero patetici. Non possiamo permetterci di sbagliare strategia proprio ora che molti, anche quelli che lo hanno votato, saranno loro malgrado costretti ad aprire gli occhi, gli stessi occhi che anche la sinistra dovrà tenere bene aperti per non ripetere gli errori del passato. Non si può dimenticare che fu Giovanni Berlinguer ad elargire i finanziamenti alla scuola privata (cioè al Vaticano): iniziativa politica che non era stata tentata nemmeno dal "divo Giulio" più aduso della sinistra a baciare la sacra pantofola! Nè del resto qualcuno, sempre a sinistra, che ricordi come lo smantellamento della pubblica amministrazione, pronuba la CGIL in particolare, sia avvenuto proprio quando la sinistra era al potere: chi ha creato "Italia Lavoro", agenzia che opera nel e per il ministero del Lavoro (Pardon Welfare)? Chi ha smantellato di fatto l’organizzazione, anche territoriale, dei diversi ministeri? Che fine ha fatto l’onnisciente Bassanini, che con le sue iniziative ha fatto più danni di un’orda di barbari? Sono solo talune subitanee riflessioni che sorgono spontanee soprattutto quando si cercano le cause di una debacle da cui è difficile e molto faticoso uscire. Avete sentito qualcuno che, tornando all’attualità, abbia stigmatizzato come il premier sia riuscito ad entrare a Mediobanca proprio nel bel mezzo del tornado della crisi della finanza: tutti a parlare dei "sub prime" ma nessuno a porre in risalto come, con la complicità di Geronzi e company, il Berlusca nazionale sia riuscito dove non era riuscito nella sua precedente legislatura: l’assalto a Mediobanca e quindi al Corriere della sera, con l’appoggio del solito Tronchetti e di alcuni altri compagni di affari che ha portato anche in Alitalia. Chi ne ha parlato ? Se non fosse stata l’Unità di ieri, nessuno avrebbe saputo e potuto adombrare un altro motivo del conflitto d’interessi, nel quale il povero Berlusca è sempre costretto, dalle circostanze, a muoversi: mi riferisco a quello dell’editoria dove già da tempo ha fatto man bassa di molte piccole, specializzate, case editrici per poter entrare a pieno titolo nel campo dell’editoria scolastica (Mondadori education)!
Se dobbiamo combattere, come dice il Prof. d’Orsi, è necessario che "la piazza" sia tenuta in tensione non con iniziative sporadiche ed improvvisate ma con la capacità diuturna di cogliere in fallo l’avversario in ogni momento, di beccarlo sugli svarioni,anche lessicali, sulle scivolate, sulla mancanza di stile, dei suoi parlamentari, insomma su tutto ciò che può metterli alla berlina: Avete notato che non accettano la satira, di qualsivoglia genere e natura? Ogni giorno di più sono in….cavolato, e non da poco come D’Alema che si preoccupò in passato di farci sapere che Mediaset era una risorsa per l’Italia! Ma dove vogliamo andare di questo passo?
Ci sentiremo di nuovo presto con l’augurio di poter in qualche modo contribuire,tutti insieme, all’auspicato e mai tanto atteso cambiamento.
Italo Fernando Cilli
(30 ottobre 2008)
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