Riotta e i gattini ciechi di “Benjamin”. Lettera di Luciano Canfora al “Corriere della Sera”
di Luciano Canfora
Ringrazio Gianni Riotta per avermi ieri definito, in un eccesso di generosità, nel corso del suo settimanale televisivo «Benjamin», addirittura «bravissimo e coltissimo». Troppo. Gli esprimo però solidarietà per un errore esilarante in cui lo hanno indotto i suoi collaboratori, i quali settimanalmente gli preparano i materiali per la trasmissione. Gli hanno messo tra mano un libro al posto di un altro. E il risultato è davvero esilarante. Infatti quei complimenti esagerati erano la premessa per esortare gli eventuali lettori a «non leggere» un mio libro intitolato «La storia falsa».
Tale libro è apparso in novembre da Rizzoli (ora è giunto alla quarta edizione) e da Riotta medesimo fu presentato, nello scorso dicembre, nella stessa trasmissione, come «da leggere». Era in studio con lui Piero Dorfles, che lo coadiuvava. Com’è nato l’incidente? Ecco la spiegazione. La si ricava dal motivo addotto per suggerire la non lettura: il libro infatti – Riotta dixit – mirerebbe a «rivalutare le dittature del novecento».
Si tratterà con tutta probabilità di un altro libro, uscito la settimana scorsa da Laterza, intitolato «La natura del potere». L’altra domenica ne scrisse molto autorevolmente e del tutto soggettivamente su queste pagine Sergio Romano. Il titolo della recensione era «Il fascino del buon tiranno», donde il disastro. Non si legge, ovviamente, il libro. Non si legge neanche la recensione. Si legge il titolo della recensione.
Nella «Storia falsa» invece si parla di tutt’altro. È divisa in due parti: nella prima viene denunziata la manipolazione del cosiddetto «Testamento di Lenin» ad opera di Stalin; nella seconda viene stigmatizzata la reticenza del Pci nel fare i conti con la dolente storia della lettera di Grieco che tanto disagio creò ad Antonio Gramsci. Come «rivalutazione delle dittature», niente male.
Peccato. Quando ha fretta, la gatta fa i gattini ciechi, e tutti ci restano male, gattini inclusi.
(17 marzo 2009)
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