Roma, appello di don Farinella: “Votate Marino per fermare fascisti e clericali”
don Paolo Farinella
Siamo alle solite, anzi al nuovo che avanza gagliardo e braccio destro teso con palmo aperto. Suon di fanfare e stridìo di gagliardetti e tintinnar di croci in soccorso di Alemanno Gianni, fascista verace e amico di personaggi equivoci come mons. Rino Fisichella, quello che giustificò la bestemmia di Berlusconi e oggi presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Santo Iddio, quousque tandem…? Oppure come il card. Agostino Vallini, vicario del papa per la città di Roma che non perde mai occasione per farsi, almeno una volta, i fatti cardinalizi suoi. A loro si aggregano come mosche anche il già scaduto segretario di Stato, Tarcisio Berto/Burlone e il segretario dell’ex papa tedesco, a cui non gli bastò la brutta figura di essersi fatto fregare i documenti dalla scrivania del papa (ma forse fu lui stesso a trafugarseli da sé – non lo sapremo mai!).
Questi signori, sedicenti cattolici, che predicano ogni giorno la non ingerenza dei preti – per es. come me – in questioni politiche, si calano senza salvagente nella mischia politica a sostegno dell’ex sindaco fascista uscente, Gianni Alemanno, uomo nero che già lo nacque. I prelati che ormai hanno metabolizzato lo choc dell’elezione di papa Francesco, ora scorazzano nelle praterie romane perché sono terrorizzati della possibile vittoria di Ignazio Marino che al 1° turno ha distanziato il fascista di 12 punti. Ai clericali da strapazzo, vestiti da vescovi e cardinali, nulla importa dell’onestà di Marino, nulla importa della professionalità e della coerenza del politico che si è dimesso da senatore prima delle elezioni, a loro importa Alemanno che ha rubato per due mesi il doppio stipendio.
A loro interessa solo che se vince Marino, entrano in discussione i vantaggi e i privilegi che il fascista ha garantito a preti, frati e suore e Vaticano. Che l’Alemanno si sia distinto per radere al suolo gli accampamenti dei Rom, che abbia fatto politiche disumane contro gli immigrati, che abbia popolato il Campidoglio e le Partecipate di amici, parenti e parenti degli amici e amici dei parenti degli amici dei parenti, poco importa. Corruzione e moralità non interessano lorsignori!
Interessa che a Roma non si debba parlare di laicità, di coppie di fatto, di registro di fine vita. Non hanno ancora imparato che «i principi» a cui tanto tengono non si difendono con accordi mafiosi, ma solo con la testimonianza della vita e la coerenza tra quello che dicono e quello che vivono. Sì, il vangelo si riferiva a loro, quando Gesù metteva in guardia dai farisei somiglianti ai sepolcri imbiancati. Sono miscredenti che fanno finta di credere in Dio e comunque non credono nella dignità e nella indipendenza della Nazione Italia che per loro resta un feudo, un giardino all’interno dello Stato del Vaticano su cui possono fare e disfare quello che vogliono.
Poiché costoro sono fuori dalla Storia, mi appello ai ROMANI, ai CREDENTI, ai LAICI, perché al 2° turno delle COMUNALI DI ROMA vadano a votare in massa per IGNAZIO MARINO in contrasto con il CLERICALISMO sempre più imperante e degenere per spezzare questo perverso connubio tra fascisti e clericali che sono la rovina dei nostri giorni. Chi nasce rotondo non può morire quadrato e quindi costoro saranno sempre fascisti «dentro». Ragione per cui bisogna sconfiggerli politicamente e fargli vedere che i laici e i credenti adulti sono davvero tanti.
Il Fatto Quotidiano è stato l’unico giornale a riportare la notizia (30-05-2013, p. 10) del raduno alle armi cattoliche di suore e frati e preti e parrocchie per combattere in soccorso di Alemanno e del rifiuto opposto dal cardinale Vallini a Ignazio Marino che aveva chiesto di essere ricevuto dal vicario del papa. Hanno paura e temono che Marino sia «troppo adulto» per loro che sono abituati a trattare con mafiosi o con complici o con uomini e donne infantili.
A che serve che il papa predichi dei poveri, della giustizia, delle periferie e della coerenza e del Dio che accoglie tutti, se poi un qualsiasi vescovetto Fisichella o un cardinaluccio Vallini o uno scaduto Bertone o un tedesco Georg corrono in soccorso di un essere indecente, sindaco fallimentare e indegno come Alemanno?
Segno che costoro vogliono la rivincita su Bergoglio e non potendo affrontarlo direttamente lo stringono ai fianchi, in quello in cui sono più capaci, anzi maestri: il connubio con gli impresentabili, alla faccia della morale, della giustizia e della dignità.
(5 giugno 2013)
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