Segnali di pericolo

MicroMega

di Furio Colombo

Ecco tre frasi appena ascoltate dal Tg1 (9 giugno) che sono segnali di pericolo.

1) On. Bocchino (Pdl): “I magistrati usano le intercettazioni perché hanno smesso di fare indagini”. La frase è senza senso perché non ci possono essere intercettazioni senza indagini. Ed è dubbio che, salvo gli incidenti stradali, ci possono essere indagini senza intercettazioni. Ma lo sa L’on. Bocchino quante intercettazioni ha ordinato e utilizzato Rudolph Giuliani, quando era “U.S. District Attorney” a New York per portare in prigione (per gravissimi reati finanziari) mezza Wall Street, fra cui molti potenti insospettabili?

2) Sen. Quagliariello: (Pdl): “Occorre finalmente proteggere il diritto alla privacy di ogni cittadino”. Mai uno specifico progetto politico è stato più lontano dall’interessi di “ogni cittadino”, la cui privacy (sia pure per comprensibili ragioni) è dettagliatamente violata ogni volta che acquista un biglietto aereo per viaggi internazionali. La privacy è ormai violata al punto che – negli aeroporti americani – è già in funzione lo scanner che mostra i passeggeri (tutti) completamente nudi.
In Italia solo qualcuno che è oggetto di indagini è disturbato nella sua privacy. Ma prima c’è un reato, o un grave sospetto. Come le ecografie in medicina- le intercettazioni confermano o negano. Se le intercettazioni sono così tante e le violazioni, vere o presunte, così poche (e sempre a carico di alcuni noti ) vuol dire che per la grandissima maggioranza dei casi c’è piena tutela e che l’interesse alla privacy dei cittadini non è in pericolo. O lo è meno che in molte altre situazioni.

3) On. Veltroni, segretario Ds: “Intercettare sì, pubblicare no”. Ma la legge già stabilisce tutto nei dettagli. Il processo, come afferma fin dall’inizio il codice di procedura penale, è pubblico. Alcune sue parti restano temporaneamente coperte da segreto istruttorio (la cui violazione è già reato) fino al deposito in cancelleria, che il codice chiama “pubblicazione”. Da quel momento, anche per legittime ragioni di difesa e per doveroso rendiconto all’opinione pubblica, non solo si può, ma si deve pubblicare. E’ impegno giuridico e dovere giornalistico. Altrimenti diventerà una decisione del potere coprire o scoprire. O diventerà materia di ricatto.

Il Pd non può fare mezza opposizione. L’annuncio liberticida di Berlusconi è tutto da rifiutare.

10 giugno 2008


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