Falcone/Montanari, una sinistra in debito di laicità
Democrazia Atea
Gli noi di Democrazia Atea li abbiamo letti sperando di trovare davvero un invito alla unità delle sinistre sotto il profilo ideologico.
Ci siamo ritrovati invece a dover valutare se fosse possibile trasporre un pensiero di Bergoglio definito come una “verità” in un programma politico, così come Falcone e Montanari hanno espressamente chiesto.
La domanda che hanno posto Falcone e Montanari non può sortire una risposta immediata se prima non si dà risposta ad altre domande.
Dov’è il principio di laicità? Dov’è la separazione tra il potere democratico e il potere teocratico? È davvero impossibile trovare riferimenti politici che non siano quelli di un capo religioso? A tutto voler concedere, se quella frase fosse stata pronunciata da un imam, da un ayatollah o da un rabbino, l’avreste presa lo stesso come verità assoluta? E perché la sinistra italiana deve prendere spunto dal un capo dei cattolici e non da un economista, da un filosofo, da un uomo politico? Davvero non conta chi l’ha pronunciata? Perché Bergoglio deve sovrastare questo tentativo di trovare unità a sinistra?
Il riferimento a Bergoglio esclude i non cattolici, esclude i non credenti, esclude una parte della sinistra italiana che ha ben interiorizzato il Principio di Laicità e che intende difenderlo, non condividendo che il capo di una confessione religiosa diventi il riferimento ideale per una unità della sinistra.
L’approccio ideologico di questo appello non tiene conto che c’è una sinistra che vuole affermare l’art.3 della Costituzione con il superamento delle differenze, anche religiose, e invece ancora una volta il cattolicesimo fa da asso pigliatutto, senza tener conto di quanto la società, più secolarizzata di quanto non si creda, interpreta la religione come fatto privato e non pubblico, e meno che mai politico.
Le teocrazie sono l’antitesi delle democrazie.
Noi siamo per una democrazia inclusiva, se voi proponete Bergoglio come riferimento ideale, andate ben oltre il partito cattolico, ma affermate l’unione di tutti i partiti sotto il cattolicesimo.
Avrete di certo una affermazione elettorale ma per noi di Democrazia Atea sarà un’occasione storica persa.
Auspichiamo che dal confronto delle idee riemerga preponderante l’affermazione del Principio di Laicità.
(21 giugno 2017)
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