SPECIALE VENEZIA 70 – “Parkland”, “Si alza il vento” e “Miss Violence”

Barbara Sorrentini



A 50 anni dall’assassinio di John Fitzgerald Kennedy arriva "Parkland" di Peter Landesman. Prodotto da Tom Hanks, con Zac Efron, Paul Giamatti, Billy Bob Thornton e Tom Welling, il film descrive la cronaca. Senza il piglio investigativo che aveva Oliver Stone in "JFK", Landesman si muove sui minuti precedenti e i giorni successivi all’attentato del 22 novembre 1963 a Dallas. Il regista, che arriva dal giornalismo e dalla narrazione scritta dei fatti, si limita a mostrare e ad evidenziare i lati ancora oscuri, ma ormai scontati, di tutta la vicenda. Per esempio, l’idea del complotto architettato dai Servizi Segreti che avrebbero incastrato Lee Oswald, è stata messa in bocca alla madre dell’assassino, una donna impazzita e presa poco in considerazione. Così come l’insabbiamento di alcune prove da parte della Polizia vengono mostrate in una scena e viene fatto dire, dopo la morte in diretta di Oswald, che non sarà più possibile un processo lasciando ad intendere che il caso verrà chiuso.

Parte del film si svolge nell’ospedale (Parkland Memorial Hospital) mostrando il tentativo forsennato di salvare il Presidente; lo spostamento della bara senza aver effettuato l’autopsia; molte scene negli uffici dell’FBI, altre con il fratello e la famiglia Oswald. E poi grande presenza di Zapruder, con il suo filmato in super8, girato durante il passaggio e gli spari su JFK, che ha dato una svolta alle indagini e al senso di immagini in tempo reale, passate poi al mondo intero. Grande ritmo, in alcuni fotogrammi è quasi un film d’azione. "Parkland" potrebbe essere un buon film per chi all’epoca non c’era, con un linguaggio indirizzato a chi è abituato a un cinema serrato, tipico dei serial televisivi americani. Continua a mancare però un film che alla maniera di "Lincoln" di Steven Spielberg racconti chi era J.F. Kennedy da vivo.

Annunciando da Tokyo il suo ritiro professionale, Hayao Miyazaki ha mandato in concorso il suo ultimo film "Si alza il vento". Titolo ispirato a un verso di Paul Valéry "s’alza il vento, bisogna tentare di vivere". Sempre magico, aereo e sognante, Miyazaki narra di un ragazzo miope che desidera costruire aeroplani. Si chiama Jiro Horikoshi, come il celebre progettista dei caccia nipponici della Mitsubishi, a cui è dedicato il film. Verso la fine degli anni ’20 si affida al genio dell’italiano Caproni e inizia il mestiere in una fabbrica. Realizzato da un lato, conoscerà anche il dolore quando incontra l’amore della sua vita, malata di tubercolosi. "Kaze Tachinu" (titolo originale) è rivolto più agli adulti che ai bambini, come fu per "Porco Rosso" o alcune scene di "La città incantata".

In concorso, dalla Grecia un altro film tosto, che rimanda per alcuni aspetti a quello di Philip Gröning, oltre che alla cinematografia greca degli ultimi anni. "Miss Violence" di Alexandros Avranas è un dramma famigliare, che comincia con il suicidio di una ragazzina nel giorno del suo compleanno, buttandosi dalla finestra dopo aver soffiato le candeline. In seguito a questo tragico episodio, il regista svela lentamente i segreti di questo nucleo, formato dai nonno, nonna, le figlie e i nipoti nati da padri ignoti. I risvolti sono scioccanti e Avranas riesce a tenere desta l’attenzione nonostante la composizione statica dei quadri. Le donne hanno un ruolo importante, anche qui come in molti altri film di Venezia70 tenaci e resistenti, offuscato solo apparentemente dalla figura maschile di un nonno, affidabile, presente e risolutivo.

E Infine, a proposito di donne tenaci e resistenti, è passato un bel film nella Settimana della Critica, prodotto da Pablo Larraìn ("Tony Manero", "No" e in giuria nel concorso internazionale). Si intitola "Las ninas Quispe", diretto da Sebastian Sepulveda ambientato tra gli altipiani della cordigliera, nei giorni che seguirono del colpo di stato di Pinochet. Tre sorelle, che resistono, in una zona desertica, vivendo di pascolo e agricoltura. Una storia vera, tra paesaggi mozzafiato che nascondono dall’altra parte migliaia di desaparecidos.

(2 settembre 2013)



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