Stiamo diventando un popolo incivile?

MicroMega

Cara Micromega,

stiamo diventando un popolo di persone incivili?

A mio avviso, lo siamo sempre stati, forse in percentuale meno significativa e senza che ciò facesse particolare notizia.

Oggi, i quotidiani stendono chilometri di inchiostro sulla cronaca nera: stupri, violenze, omicidi. Tutto ciò che crea panico.

Quello che mi lascia perplesso è chi commette i reati: giovani annoiati e, solo per la percentuale rispetto alla loro popolazione, gli immigrati (comunitari o extracomunitari, regolari o clandestin).

Il dato da cui partirei è che la legge non è uguale per tutti: non vi sarà sfuggito che un prescritto è a capo del Governo? O che il reo, dopo aver confessato riceve, se la violazione è grave, gli arresti domiciliari, quando non va in libertà in attesa di processo?

La politica attribuisce la colpa alla magistratura. In parte ha ragione. Ma laddove ha torto tace e lo fa per convenienza.

Dal 1989, nascita del nuovo c.p.p., i poteri inquisitori sono stati depotenziati. Soprattutto per ovviare agli errori dei magistrati incapaci. Non era meglio punire chi sbagliava?

Ma poi si leggono, ancora oggi, le sentenze e si scopre che la stessa fattispecie criminosa, con le stesse modalità di esecuzione, ma tribunali diversi, vede conclusioni spesso diverse, laddove non in contrasto: c’è chi assolve laddove altri condannano. Insomma, bisogna essere fortunati nella assegnazione del giudice.

Di fronte a ciò, unito alla scarsissima percentuale di condanne inflitte, che pensate che pensi di fare il soggetto dedito o che pensa di delinquere? Fatti due conti, delinque!

Della giustizia italiana, dopo le continue aggressioni da parte della politica, e la conseguente delegittimazione del terzo potere dello Stato, non ha più paura nessuno, figuriamoci i giovani, pompati dalla televisione e dalla ricerca di successo.

Aggiungo poi, per esperienza sul campo, che i genitori credono ai figli a prescindere: ad esempio, se il giovane viene preso dalle forze di polizia intento a fumare lo spinello, i genitori arrivano a dire che è un errore o che, addirittura, le forze dell’ordine hanno messo la sostanza nelle tasche del figlio.

Se non ci diamo una regolata partendo da regole certe, semplici ed opponibili erga omnes, affinchè dura lex sed lex, appariremo sempre come un Popolo incivile.

Rivolgo questa riflessione e pongo la domanda iniziale alle illustri penne che scrivono su questo giornale.

Saluti.

Luca Taglietti



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