Sul “voto utile” l’Arcobaleno attacca Flores d’Arcais, che replica
Nessun corpo può vivere senz’anima
Giovanni Russo Spena
La scelta di Paolo Flores ha colto tutti di sorpresa, me compreso. E’ una scelta irrazionale e da Flores non siamo abituati che le viscere prendano il sopravvento sulla ragione. Dannarsi l’anima e votare Pd per scongiurare il Grande Pericolo, l’avvento di Berlusconi, che Flores considera il peggiore di tutti i mali? Cadere nella trappola del "voto utile" nonostante la certezza della vittoria elettorale del Pdl, almeno alla Camera? E nonostante la forte probabilità che una volta prodotta una situazione di quasi pareggio al Senato Pd e Pdl scelgano la grande coalizione?
Giovedì 27 marzo su Liberazione Paolo Flores dice che scegliere tra Veltroni e Berlusconi è come scegliere tra Veltroni e Putin, che se pure i programmi dei due partiti si somigliano, tra loro c’è un abisso. Voterebbe Sinistra Arcobaleno se la prospettiva non fosse di così grande pericolo: lo stravolgimento della Costituzione, il restringimento dell’autonomia della magistratura, l’abolizione delle regole.
Dunque Flores è fermo alla convinzione che Veltroni fornisce più garanzie formali che il quadro costituzionale resti com’è, esclude l’accordo tra Pd e Pdl e rimprovera alla Sinistra di voler a tutti i costi avere una rappresentanza istituzionale invece di vivere nei movimenti.
Io credo che Flores si faccia delle illusioni e tutte le scelte di Veltroni sono lì a dimostrarlo. Quanto reggerà la "cornice" buonista e democratica una volta svuotato il Pd da tutti i contenuti che rendono indispensabile il riferimento al quadro costituzionale? Pensiamo solo al tema del lavoro: dal privilegiare la contrattazione di secondo livello alla demolizione dell’art.18, dal contentino ai precari senza l’impegno a smantellare la legge 30 e soprattutto alla negazione del conflitto tra capitale e lavoro. Dove ci porta tutto ciò? E cosa accadrà se non ci sarà la Sinistra in Parlamento o se la sua forza sarà così ridotta da non contare nulla? Questo è esattamente ciò che vuole Veltroni: cancellare con un colpo di spugna la sinistra e le sue ragioni chiamando al voto utile come unica chance di esprimersi contro una destra becera e arrogante. Al contrario, una buona affermazione della Sinistra Arcobaleno sortirebbe anche l’esito di condizionare il Pd a non buttarsi troppo al centro e a rispettare i principi della Costituzione senza cedere alle pulsioni presidenzialiste.
Caro Flores, ripensaci. La metafora del corpo e dell’anima non regge. Non ci si può dannare l’anima per salvare il corpo. Qual è il corpo che vive senza anima? E poi, qui non si tratta di rinunciare ai propri principi (l’anima) per consentire al corpo (la democrazia) di sopravvivere. Ti sbagli, in gioco non c’è questo. In gioco c’è la sopravvivenza nel nostro paese di una Sinistra vera il cui orizzonte rischia di sparire e, forse, definitivamente. Sai cosa accadrà vero? Una volta chiuse le urne e di fronte a un nuovo pareggio al Senato Veltroni e Berlusconi si faranno una nuova legge elettorale per sopprimere la "porcata" da te giustamente tanto vilipesa. E sarà una legge elettorale che non favorirà certo la Sinistra ma ingabbierà la società, le anime e i corpi (soprattutto delle donne) in una gabbia bipartitica dettata da Confindustria e Vaticano. Il voto alla Sinistra Arcobaleno è dunque utile. Utilissimo.
(da www.linkontro.info)
La risposta di Flores d’Arcais
Caro Russo Spena, l’invito a discutere sul terreno della razionalità è per me un invito a nozze.
Tu dici che il mio ragionamento è irrazionale. Penso che non ti sarai limitato all’intervista su Liberazione, ma avrai letto l’ su MicroMega (ora anche in www.micromega.net). Ho provato a svolgerlo come un vero e proprio sillogismo.
Ma tu, che pure mi accusi di irrazionalità, cominci proprio spacciando come dato di fatto una semplice profezia. Scrivi infatti di “certezza della vittoria elettorale del Pdl, almeno alla Camera”. Se questa “certezza” ci fosse davvero io non avrei mai scritto quell’editoriale, e dovremmo piuttosto tutti occuparci solo di come organizzare la resistenza (pacifica) all’inevitabile strapotere di Berlusconi (che alla fine del quinquennio di governo si farà eleggere capo dello Stato di una repubblica presidenzialista).
Ma la “certezza” non c’è (per fortuna). Tutti i sondaggi confermano che la quota di elettori incerti oscilla tra un quarto e un terzo degli aventi diritto al voto. Diciamo il 30%. E che questi cittadini decideranno negli ultimi due-tre giorni. E che questa volta gli incerti sono in misura prevalente fra quanti potrebbero votare centro-sinistra. Diciamo un 18% rispetto ad un 12%.
Ora, poiché la matematica è quanto di meno irrazionale ci sia, un paio di conti li possiamo fare insieme. Veltroni risulta sconfitto da Berlusconi ancora per 5-7 punti in percentuale. Diciamo il 6%. Che è esattamente un terzo di quel 18% di incerti potenzialmente di centro-sinistra. I margini per un rovesciamento delle previsioni ci sono eccome, dunque.
L’altra premessa del mio sillogismo è che Berlusconi costituisce un pericolo incombente per la democrazia, Veltroni no. Con Veltroni avremo un governo deludente, magari molto deludente rispetto alla politica che auspichiamo, ma non certo un pericolo per le istituzioni democratiche.
Tutto il resto del tuo ragionamento, che dovrebbe dimostrare la irrazionalità del mio, è però dedicato a criticare Veltroni, invece che a parlare di Berlusconi. Ora, le critiche politiche che tu vuoi rivolgere a Veltroni te le sottoscrivo in anticipo tutte, e ne aggiungo altrettante di mie a cui tu magari non hai neppure pensato.
Detto questo, puoi davvero sostenere ragionevolmente che, sotto il profilo del rischio per la democrazia, fra i due non ci sia un abisso?
Berlusconi detesta la Resistenza e l’antifascismo, non ha nemmeno voluto mai festeggiare il 25 aprile. Il fondamento antifascista della Costituzione verrà calpestato e fatto a brandelli dalla sua maggioranza (nella quale ci sono Fini, Ciarrapico, Mussolini, ecc.). Se va bene, fascismo e antifascimo saranno messi sullo stesso piano, come “divisioni” del passato, da superare e dimenticare, in un mare di trasmissioni televisive. La cosa ti lascia indifferente? E non dirmi che con Veltroni rischiamo qualcosa di simile!
Berlusconi distruggerà quel poco di autonomia della magistratura che ancora rimane. I Procuratori saranno sottoposti al potere esecutivo, e nelle Procure si ritornerà ad una stretta organizzazione gerarchica. Controllare pochi Procuratori capo significherà avere una giustizia totalmente addomesticata. Con l’alleanza Veltroni-Di Pietro abbiamo la certezza che almeno questo scempio non avverrà, e forse la speranza perfino di una inversione di rotta (se il peso di Di Pietro crescerà).
E tu pensi che una giustizia autonoma o una giustizia infeudata a Berlusconi e Previti siano, per un cittadino “senza santi in paradiso”, la stessa cosa? Per un lavoratore senza garanzie nei cantieri? Per la difesa dell’ambiente? Per chi sta ribellandosi a pagare il pizzo? Per un giovane torturato a Genova? Se davvero lo pensi, hai scarsa immaginazione di quello che potrà essere l’amministrazione della “giustiz
ia” in dodici anni di strapotere di Berlusconi e dei suo amici.
E credi che i margini di libera informazione resteranno gli stessi, con e dopo dodici anni di Berlusconi dominus delle stanze dei bottoni? Sei arrivato a questo punto di ingenuità? E mi fermo qui, ma potrei continuare a lungo.
Insomma, la differenza – spaventosa – è tra un governo “non di sinistra” e un regime che oscura la democrazia. Cosa di più deludente, da un punto di vista di sinistra, del governo Blair? Ma ti sembra che tra quel governo e un governo Putin la differenza sostanziale e strutturale sia di poco conto? Questa, riportata in Italia, è la scelta di cui porteremo la responsabilità. Se per te un Putin vale un Blair, non posso fare nulla per convincerti. Del resto, Benedetto Croce e Giovanni Giolitti (e anche fior di dirigenti del neonato partito comunista), certo non più irrazionali di te, pensavano che Mussolini non fosse un pericolo, e che sarebbe stato una breve meteora. Le stesse cose non si ripetono mai due volte nella storia, ma non è detto che la seconda sia farsa, come credeva il vecchio Marx.
In realtà, se avessimo un sistema elettorale a due turni, e tu, dopo aver votato al primo Bertinotti, ti trovassi a dover scegliere tra Berlusconi e Veltroni, voteresti quest’ultimo o resteresti a casa? Sono certo che andresti a votare contro Berlusconi, e dunque necessariamente per Veltroni (con tutte le critiche, ecc.). Ora, il sistema elettorale “porcata”, con cui voteremo, è congegnato esattamente come un sistema a due turni di cui però si svolge solo il secondo: solo le due forze maggiori, infatti, possono prendere il premio di maggioranza, e se non lo prende l’una lo prende necessariamente l’altra. Ecco perché chi non vota la coalizione Veltroni-Di Pietro contribuisce matematicamente al premio di maggioranza per Berlusconi. Può farlo “da sinistra”, o “alla Beppe Grillo”, oppure qualunquisticamente, oppure può sostenere Berlusconi per odio alla Resistenza, tutte motivazioni (tra loro incompatibili) che però si tradurranno in un identico risultato politico. Ecco perché ho parlato di “salvarsi l’anima”.
Stringendo: cosa pensi che sia meglio, per i lavoratori e i democratici del prossimo futuro, anni di strapotere berlusconiano con dieci deputati in più dell’arcobaleno, o dieci deputati in meno e un governo certamente non di sinistra, certamente deludente, ma altrettanto certamente estraneo al progetto di affossare in Italia quel che resta delle istituzioni democratiche?
E dell’esito tra queste due alternative saremmo responsabili individualmente, tu, io e chiunque ci legga.
Un caro saluto
Paolo Flores d’Arcais
(3 aprile 2008)
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