Sul ponte sventola biandiera bianca…

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Pare che nessuno insorga
nel veder quello che sgorga
dalle fauci del caimano,
pare che nessun anziano

si ricordi di Benito,
dittatore definito
circa settant’anni fa,
mentre invece questo qua

passa per benefattore,
per un bravo alligatore
da Dio scelto come arnese
per soccorrere il paese.

Solo nel duemilanove
ci ha già dato queste prove:
a partir son pronti in rampa
il bavaglio per la stampa,

l’alt alle intercettazioni
per il bene dei bricconi,
una legge per la quale
il morire è criminale

dopo diciott’anni a letto
senza il ben dell’intelletto.
Ci ha mostrato un avvocato
che corrotto è dichiarato

pur se manca il corruttore
poiché, grazie a un servitore
che gli cucinato un lodo,
ora il corruttore è ammodo.

Che le raccomandazioni
con promessa di soldoni
per attrici cosiddette
sono cose assai corrette

che qualunque premier fa
se ha un lacché come Saccà.
Che il governo per decreto,
con il qual si rende cheto

dell’Italia il Parlamento,
è un gran bel provvedimento
di efficienza garanzia.
Se poi la democrazia

per ciò sal verso il Calvario…
è un effetto secondario.
Ci ha spiegato che Baffone
dettò la Costituzione

a quei poveri dementi
dal nom di costituenti
e partanto va cambiata
da una mente illuminata

ch’è la sua, appurato che
di migliori non ce n’è.
Poiché par non sian bastati
neanche i militar soldati

per la nostra sicurezza,
ci darà Sua Illibatezza
per le ronde le squadracce.
Dei ploton di brutte facce

gireran per i quartieri
alla caccia di stranieri
certamente fuorilegge.
Delle ronde il verde gregge

avrà cane, cellulare,
torcia e spray. Basta aspettare
e un dì avranno il lassativo
per purgare il sovversivo,

come ai tempi di Benito
verrà il ricino servito.
Ultim’ora! Il nostro guitto
dello sciopero il diritto

alla grande sta attaccando,
in tal modo completando
dell’infam Gelli la cura.
Se non è una dittatura

pare assai poco ci manchi:
una foto, man sui fianchi,
su di un’alta trebbiatrice,
di balilla una cornice,

una guerra coloniale,
Sandro Bondi federale,
la Carfagna podestà,
un impero, un alalà,

l’oro, dono delle mamme,
uno zompo fra le fiamme,
una marcia, un bel film Luce
ed un grido, “Duce, Duce!”

(2 marzo 2009)



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