Terremoto e agibilità delle abitazioni, a che gioco gioca il sindaco de l’Aquila?
Mi chiamo Cinzia. Un mese ho perduto la mia città, L’Aquila. Non è di questo che voglio parlare, però. Il dolore profondo porta con sé una sorta di strano pudore, che impedisce persino di versare una lacrima. Almeno, quando non si è da soli. E anche quando lo si è, si cerca di ingoiarle, quelle lacrime, perché tanto se ne potranno versare a milioni, e a nulla sarà servito.
Quello di cui voglio parlare, invece, è l’inettitudine del Sindaco Cialente. Sì, perché adesso mi sono proprio rotta le scatole. E mi si perdoni questa espressione davvero poco elegante. E neanche si pensi – per carità – che io sia dell’altra parte politica: Berlusconi mi dà la nausea, il suo governo è quanto di peggiore possa mai essere capitato all’Italia. Ed il suo decreto per l’Abruzzo è la più eclatante tra le prese per i fondelli che abbia mai visto. Chissà quando se ne accorgeranno, gli Italiani, che al governo abbiamo un pagliaccio. Nei modi e nell’aspetto. Nauseante. Per di più, estremamente pericoloso per la democrazia di questo Paese.
Per Cialente io ho votato, e adesso mi ritrovo un sindaco che non sa dove mettere le mani. A parte far rimettere in funzione l’orologio di Palazzo Margherita, ci mancherebbe, di quello avevamo proprio bisogno.
Parliamo dell’agibilità delle abitazioni. Sì, occorre proprio che se ne parli. Perché sono state fatte migliaia e migliaia di verifiche – non ancora terminate – che hanno dimostrato che più del 50% delle abitazioni è agibile. E il Sindaco Cialente cosa fa? Prima si rifiuta di firmare per ben tre volte l’ordinanza che permetterebbe agli aquilani di tornare nelle loro abitazioni, poi fa pubblicare un primo elenco di abitazioni agibili. Ma l’elenco consta di 308 abitazioni soltanto. Perché? Si affretta a spiegare, il Sindaco Cialente, che MOLTO presto altri elenchi verranno pubblicati. Macché. Non ce n’è traccia. Un laconico comunicato, da ieri 6 maggio, illumina d’immenso il sito del Comune. Si invitano i cittadini a telefonare ad un numero di Pescara per avere notizie INFORMALI circa lo stato delle abitazioni. E perché? I dati ci sono, se per telefono possono essere comunicati. E se ci sono, perché non possono essere pubblicati? Perché non possono essere ufficializzati, questi dati? Il numero, peraltro, risulta essere sempre occupato, quindi è impossibile venire a capo della situazione. Il buio più totale.
Ora. Ci sono degli aquilani che non vogliono tornare a casa. Bene. Sono liberi di farlo. Ma ci sono altrettanti aquilani che a casa vorrebbero tornare e che non possono farlo, perché non hanno ancora in mano il certificato di agibilità. Ed è bene specificare che, senza certificato di agibilità, Enelgas non provvede ai riallacci del gas. Quindi, acqua fredda e impossibilità di cuocere un etto di pasta per chi, come me, da casa non si è praticamente mai mosso. E sono tante, queste persone. Perché della multa agitata a mo’ di spauracchio dal Sindaco Cialente io me ne frego, come tanti altri. Ho fatto valutare lo stato del mio appartamento da un eccellente professionista di L’Aquila – ingegnere fornito di attributi senza eguali – a due giorni dalla scossa di un mese fa. E lui mi ha confermato che il mio appartamento ha retto magnificamente il colpo, che posso viverci, che non può succedere nulla. Ho soltanto qualche crepa nell’intonaco.
Ho l’impressione che il Sindaco Cialente stia tentando di gonfiare a dismisura le tendopoli per rendere ancora più tragica una situazione che, di per sé, è già – purtroppo – estremamente drammatica. Mi domando perché. E credo pure di sapere la risposta.
Non so se pubblicherete questa mia lettera. Probabilmente no. Ma – almeno – avrò tentato di fare qualcosa. E sarò a posto con me stessa.
Cinzia Talamonti
(7 maggio 2009)
MicroMega rimane a disposizione dei titolari di copyright che non fosse riuscita a raggiungere.