Top gun

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Sui giornal c’erano ieri
due buffoni battaglieri
travestiti da top gun:
un fascista ed un padan.

Bobo e Ignazio, fianco a fianco,
ricordavan Ciccio e Franco,
Walter Chiari e Campanini.
Han volato i birichini,

travestiti da piloti
per la gioia degli idioti,
su nel ciel per collaudare
un aereo militare,

l’Emme tre quarantasei
che l’Air Macchi ai due babbei
fornì come passerella.
Il dì dopo un dei brighella,

l’ineffabile La Russa,
una fama ormai indiscussa
da ministro alla Difesa
che sarebbe ovunque offesa,

meno che nella nazione
dove l’ultimo coglione
o una gnocca in body nero
può aspirare a un ministero,

il dì dopo, si diceva,
con l’occhietto che luceva,
ha annunciato il truce Ignazio:
“Per por fine al lungo strazio

nel qual vivono gli afghan
manderò in Afghanistan
quattro caccia bombardieri.
L’ultimo dei miei pensieri

è che possan bombardare,
vanno là per osservare,
senza compiti offensivi.
In ottobre operativi,

per sol tredici milioni
agiranno da guardoni.
Con i missili aria-terra
non faran certo la guerra,

coi cannon da ventisette
faran solo le vedette.
Li controlleremo noi
e non certo quei cowboy

dei crudeli americani
che, sparando ai talebani,
fan massacri di civili.
Non saranno certo ostili

controllando il territorio,
come un dì fece il Littorio
in Somalia e in Eritrea,
come un dì gli Usa in Corea!”

Un cronista un po’ curioso
si è rivolto all’animoso:
“Va anche lei in Afghanistan
travestito da top gun?”

“No, in Afghanistam non vado,
partiran solo i Tornado.
Io sto qui coi miei soldati,
ogni giorno più impegnati

nella lotta alle puttane!”
Se La Russa qui rimane,
per gli afghan niente paura,
perché, sì, la vita è dura

con i missili e i cannoni,
con i bombardieri e i droni,
ma è più duro pur d’un caccia
il veder La Russa in faccia.

(26 settembre 2008)



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