Un lettore indignato per le “manipolazioni” di MicroMega e la risposta di Flores d’Arcais
Scrivo in merito all’ firmato da Paolo Flores d’Arcais apparso su MicroMega online, ma prima una breve introduzione.
Sono arrivato alla rivista MicroMega attraverso Marco Travaglio. Lo seguivo da tempo e nella sua biografia, in fondo ai suoi libri, avevo notato che scriveva per questa rivista. Mi incuriosì e volevo vedere di che cosa trattava. Sono stato abbonato a MicroMega per un anno, seguivo i blog e molto spesso mi sono ritrovato a fare da "cassa di risonanza" per tanti articoli e per le nuove uscite della rivista.
Pensavo che nel mio piccolo questo volesse dire partecipare alla Resistenza contro il regime di questi anni.
Poi la rivista mi ha un po’ stancato. Anzi, mi ha stancato il suo direttore, Paolo Flores d’Arcais. Mi ha stancato il suo atteggiamento nei confronti dell’Italia dei Valori, la sua pretesa di dettare la linea, di dire cosa fare, come comportarsi.
L’Italia dei Valori dovrebbe sciogliersi? Siamo impazziti? L’unico partito che fa opposizione vera, e in parlamento. Dovremmo privarci di questa forza? Ma poi d’Arcais con che coraggio parla, se nelle ultime dichiarazioni di voto apparse sulla sua rivista s’è sempre schierato per il Pd. Il Pd!!!!! Il flop più grande dalla politica italiana.
Aggiungo un’altra cosa, che mi ha davvero disgustato: nell’ultimo MicroMega (1/2010), dedicato interamente al No B. Day, c’è una ricca galleria di immagini sul corteo. Ma ad aprire questa galleria è una foto che disattende completamente tutti gli intenti della manifestazione: la foto di una ragazza con maglia rossa del Che e pugno sinistro sollevato: uno spot. Il No B. Day è stata una manifestazione dissociata dai partiti, volutamente e fortemente dissociata dai partiti, e la redazione apre con una icona ideologica (non è un errore ma voluto, visto che la stessa immagine compare a pag. 7, nell’occhiello). Complimenti, avete davvero capito tutto.
Inoltre, scorrendo le foto della manifestazione, molte sono dedicate a gruppi rossi (le bandiere dell’IdV sono state amabilmente… trascurate? eppure ce n’erano tante e quante).
Non voglio arrivare a parlare di manipolazione, ma questi particolari mi ci hanno fatto pensare.
Meglio che si dia una calmata, il signor d’Arcais. E faccia appello a un po’ più di umiltà.
Cordialmente,
Emanuele Palazzi
Caro Palazzi, mi spiace di “averla stancata” (mi sembra però che lei continui a seguire MicroMega, e questo è per me molto più importante).
Io non ho proposto lo scioglimento dell’Italia dei valori, punto. Io a Di Pietro e De Magistris che si rendano protagonisti della fondazione di un nuovo partito di opposizione, molto più ampio e capace di sostituire un Pd ormai perduto, e che fondino questo partito insieme ai movimenti e le associazioni della società civile che manifestano la loro vitalità in continuazione (dai viola alle agende di Borsellino, al moltiplicarsi delle lotte sociali, alla nascita di “Il Fatto” e ieri ai girotondi, e domani certamente altre iniziative che oggi non sappiamo immaginare). E’ solo in funzione di questo Big Bang e come parte di questa nuova fondazione che ovviamente l’Idv dovrebbe sciogliersi. Mi sembra che tra “scioglimento, punto” e Big Bang per la fondazione di una realtà molto più grande (di cui Di Pietro e De Magistris dovrebbero essere i protagonisti che la propongono) la differenza sia abissale.
Che questo Big Bang sia necessario, e un lento “allargamento” di Idv non sia realistico, mi sembra dimostrato dal fatto che i movimenti si moltiplicano, coinvolgono centinaia di migliaia di persone, ma l’afflusso di queste nuove energie tra i tesserati dell’Italia dei valori è praticamente zero (virgola zero qualcosa). E che anche per il consenso elettorale, sono tanti quelli che, pur condividendo i valori di legalità e lotta intransigente al regime e magari scendendo in piazza, non votano Idv.
Fare questi rilievi e proporre soluzioni non significa voler “dettare la linea”. Significa impegnarsi nella vita pubblica con le capacità di cui si dispone, significa partecipare. Esattamente come fa lei intervenendo. Fare cioè qualcosa che dovrebbe essere apprezzata, anche quando si dissente.
Quanto alle foto del numero di MicroMega, abbiamo chiesto ai lettori attraverso il sito e la newletter di mandarci le loro. Ne abbiamo dovute scartare molte perché di troppo bassa risoluzione (le metteremo tutte nel sito a fine mese). Non vedo in che cosa una bella foto di una ragazza con maglia rossa del Che sia una manipolazione del senso della manifestazione. Uno spot per chi? Le magliette-poster del Che hanno da molto tempo perso una qualsiasi caratterizzazione di partito o di appartenenza politica, significano solo una sacrosanta rivolta contro le ingiustizie. Le moltissime testimonianze scritte che abbiamo pubblicato (le altre, molte, che sono rimaste fuori, saranno anch’esse pubblicate sul sito a fine mese) dimostrano proprio il carattere assolutamente composito della manifestazione, la diversità di motivazioni, di percorsi politici precedenti (o di assenza degli stessi), insomma l’autentica pluralità di voci e simboli che costituisce il “popolo viola”, pluralità che riguarda anche l’atteggiamento da tenere nei confronti delle forze politiche organizzate (Idv compresa). A me sembra che l’insieme delle foto e delle testimonianze sia lo sforzo più onesto che si potesse fare per rendere nel suo carattere variegato la realtà della manifestazione.
Certo che la ritroverò in tante altre lotte,
Un carissimo saluto
Paolo Flores d’Arcais
(9 gennaio 2010)
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