Un soldato per ogni ragazza

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Nel 2008, alla fine di luglio, il Presidente del consiglio aveva disposto l’invio di tremila soldati per aumentare la sicurezza nelle città. Adesso, soprattutto per colpa delle donne che seguitano incautamente ad uscire di casa, ha scoperto che ce ne vorrebbero dieci volte tanti: un aggiornamento sorprendente dopo soltanto sei mesi. (ancora non l’ha detto ma prima o poi lo dirà: nel 2008 fui male interpretato, avevo detto trentamila, non tremila).
Intanto seguita a dare i numeri. Esprimendosi come se fosse in un "trani", davanti a un mezzo litro di Barbera e un panino con la "Bologna", ha affermato che per difendere le donne dagli stupratori "ci vorrebbero tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, non ce la faremo mai".
Ma se fosse possibile affiancare un militare di scorta ad ogni bella ragazza, che accadrebbe alle donne che non sono più ragazze o che non sono belle? La moltitudine degli stupratori italiani, così numerosa e aggressiva da richiedere un esercito per difendere le ragazze più desiderabili, si dedicherebbe, ovviamente, alle donne prive di militare.
Sono quasi certo che, tra un panino e un Barbera, il capo del Governo questo problema se l’è posto e, con la finezza e la sensibilità che lo contraddistinguono, avrà pensato che le meno belle e le più vecchie, in genere trascurate, non si lamenterebbero troppo. Magari ci sta creando qualche barzelletta.

(30 gennaio 2009)



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