Una mattina mi son svegliato…

MicroMega

di Giampietro Sestini

– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che l’uomo più ricco d’Italia, padrone di molte aziende e diverse televisioni, impelagato in varie vertenze giudiziarie, si candidava ad essere Presidente del Consiglio. Ho pensato che essendo riuscito a fare bene i suoi interessi, altrettanto avrebbe fatto quelli dell’Italia, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che l’uomo più ricco d’Italia, una volta eletto Premier, si preoccupava anzitutto di salvaguardare i suoi interessi e quelli delle sue aziende. Ho pensato che superata quella prima fase, si sarebbe occupato dei problemi di tutti, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il Premier aveva classificato come “coglioni” coloro che non l’avevano votato. Ho pensato che a lui piacciono le battute, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il Premier nel Parlamento europeo aveva chiamato “kapò” un parlamentare tedesco. Ho pensato che a lui piacciono le battute, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il Premier aveva deciso di partecipare alla guerra contro l’Iraq perché possedeva armi micidiali di distruzione di massa. Ho pensato che fosse vero, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che, vinta la guerra in Iraq, verificato che non esistevano armi di distruzione di massa, il suo ex-dittatore era stato impiccato per i genocidi compiuti. Ho pensato che ben gli stava, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che la polizia aveva caricato e manganellato a Genova un gruppo di pacifisti contrari alla guerra, uccidendo un ragazzo. Ho pensato che in una manifestazione qualche incidente è sempre possibile, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che nelle carceri italiane, stracolme all’inverosimile, si verificavano continuamente violenze e suicidi. Ho pensato che la pena deve essere scontata, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il Premier aveva modificato la legge elettorale in modo tale da essere definita una “porcata“ dai suoi stessi alleati. Ho pensato che se il Parlamento l’aveva approvata, evidentemente doveva essere cambiata.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il capo della Chiesa cattolica e Stato estero, invitava i cittadini italiani a disertare le urne in occasione del referendum sulla fecondazione assistita. Ho pensato che Chiesa e Stati esteri hanno il diritto di esprimere le loro opinioni, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che un vescovo negava il funerale in chiesa ad un uomo malato da tempo che non voleva più essere curato. Ho pensato che nessuno può disobbedire ai Comandamenti di Dio, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che una donna malata da tempo era stata costretta a recarsi in Svizzera per mettere fine alle sue torture. Ho pensato che la vita è un dono del Signore, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il capo della Chiesa cattolica e Stato estero aveva giudicato “grave” la decisione della Corte di Cassazione italiana e della Corte d’appello di Milano di autorizzare un padre a staccare il sondino naso-gastrico alla figlia che giaceva incosciente e paralizzata in un letto da oltre 16 anni. Ho pensato che la vita è un dono del Signore, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che una coppia italiana era stata costretta a recarsi in Portogallo per poter metter al mondo un figlio. Ho pensato che la volontà del Signore non può essere aggirata, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che una donna era stata fermata e interrogata dalla polizia perché aveva abortito in un ospedale. Ho pensato che mia moglie non avrebbe mai abortito, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che l’uomo più ricco d’Italia, candidatosi per la quinta volta a Premier, nel corso della campagna elettorale aveva boicottato la trattativa avviata dal Governo in carica con una compagnia aerea francese per salvare dal fallimento la compagnia aerea italiana. Ho pensato che sarebbe stato meglio se il salvataggio fosse avvenuto ad opera di italiani, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che l’uomo più ricco d’Italia, eletto Premier per la terza volta, aveva disposto di prendere le impronte digitali a tutti gli zingari presenti nel mio Paese, anche ai bambini. Ho pensato che gli zingari sono fastidiosi, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il Premier era d’accordo col suo maggiore alleato per fare dell’Italia un paese federale. Ho pensato che una maggiore autonomia al territorio non sarebbe male, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il leader del maggiore partito alleato col Premier aveva minacciato il ricorso alle armi se non sarà approvato il “federalismo”. Ho pensato che si trattava di una battuta, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che c’è chi organizza “ronde” nei confronti di cittadini stranieri. Ho pensato che un maggiore ordine pubblico fosse una cosa auspicabile, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che in talune zone del mio paese i cittadini di altre religioni sono multati perché, non avendo luoghi ove pregare, pregano per strada. Ho pensato che deve trattarsi di una questione temporanea, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il Premier intendeva vietare ai magistrati di intercettare le conversazioni telefoniche e di svolgere per un anno la gran parte dei processi, in alcuni dei quali era coinvolto. Ho pensato che i magistrati ce l’avevano con lui, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che, in cambio del blocco dei processi, il Premier proponeva che le quattro maggiori cariche dello Stato, fra cui lui, non fossero incriminabili. Ho pensato che era una proposta ragionevole, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che per abolire l’ICI il Premier ha costretto i Comuni a tagliare i servizi sociali da loro erogati. Ho pensato che quest’anno io risparmierò circa 200 euro, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che per compensare il mancato introito dell’ICI il Premier aveva tagliato in modo indiscriminato i fondi ai Ministeri. Ho pensato che la Pubblica Amministrazione italiana costa troppo, e non ho protestato.
– Una mattina mi son svegliato ed ho trovato che il Premier aveva tagliato anche i fondi necessari per il rinnovo del contratto degli statali. Ho pensato che io, precario all’Università, già sono retribuito poco, e quindi volevo protestare. Ma nessuno era più disponibile e mi sono ritrovato solo.
– Avessi sbagliato a non protestare prima?

(22 luglio 2008)



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