Vacca clericale?
Giuseppe Vacca, presidente della Fondazione Istituto Antonio Gramsci, ex comunista, e ora membro del Pd, in un’intervista rilasciata ad «Avvenire», il quotidiano della Cei, il 5 ottobre 2008, il giorno dopo la visita di Benedetto XVI al Quirinale, ha elogiato i supposti meriti della «buona laicità» (Ratzinger) di una sinistra aliena dall’«anticlericalismo», adducendo a sostegno l’«accoglimento del Concordato nella Costituzione» del 1948 (art. 7), fortemente voluto e votato dal Pci togliattiano.
Vacca è un autorevole studioso di Gramsci. Sa quello che il fondatore del Pci scrive in un brano dei Quaderni del carcere sui concordati della Chiesa cattolica, «mascherati» da trattati internazionali, con gli Stati moderni: «Un concordato non è un comune trattato internazionale: nel concordato si realizza di fatto una interferenza di sovranità in un solo territorio statale, poiché tutti gli articoli di un concordato si riferiscono ai cittadini di uno solo degli Stati contrattanti, sui quali il potere sovrano di uno Stato estero giustifica e rivendica determinati diritti e poteri di giurisdizione (sia pure di una speciale determinata giurisdizione)». Con il Concordato del 1929 col regime fascista è il Vaticano ad estendere la sua sovranità sui cittadini italiani, e non viceversa: «il concordato – conclude Gramsci in modo inequivocabile – è dunque il riconoscimento esplicito di una doppia sovranità in uno stesso territorio statale», una chiara e inedita forma di «capitolazione dello Stato» (Quad. 16, nota 11, “Rapporti tra Stato e Chiesa”, pp. 1866-1867, ediz. Gerratana).
Dunque, Gramsci critico del Concordato era laico o anticlericale? Erano laici Togliatti e il Pci, quando, rinunciando all’anticlericalismo, votavano l’art. 7 della Costituzione? Si può essere laici, ma non essere anticlericali, se papa e clero, Cei e Vaticano oggi in Italia non solo si servono a piene mani dei privilegi concordatari, ma vanno oltre, contro lo spirito e la lettera del Concordato, tentando di imporre la loro egemonia su partiti, governo e Parlamento, col rischio di trasformare l’Italia in una «teocrazia a democrazia limitata» (Alain Touraine)?
Che direbbe oggi Gramsci del Vacca della “buona laicità” ratzingeriana?
Che è un laico o un clericale?
Michele Martelli
(8 ottobre 2008)
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