Violenza contro le donne, non bastano gli spot
Dei programi televisivi oramai seguo ben poco, tuttavia mi ha colpito uno spot: quello, prodotto da un qualche ministero, che condanna la violenza contro le donne.
E non ho potuto fare a meno di riflettere ancora una volta sulla doppiezza della televisione in particolare e della situazione italiana in genere.
Non si può combattere in modo credibile la violenza contro le donne quando poi questo governo approva ogni altra forma di violenza.
Intendo dire che violenza é quello che si pratica nei confronti degli extracomunitari, deglii omosessuali, delle prostitute ridotte a schiave, contro la libertà di informazione e di stampa. Violenza é insultare i lavoratori dandogli dei fannulloni, difendere in modo esclusivo la propira identità, le cosiddette radici, l’enclave sempre più piccola disprezzando indiscriminatamente i connazionali di altre regioni in base a beceri luoghi comuni.
Violenza é privarci della dignità di poter vivere senza scandali; violenza é obbligarci a consumare come respiriamo.
Allora a che pro quello spot? La foglia di fico sulle pudenda del medioevo del capitalismo.
Concetta Centonze
(16 settembre 2009)
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