Walter Veltroni tra Ferrara e Ratzinger
Paolo Flores d'Arcais
Un tempo le false pagine di quotidiano erano una specialità del settimanale satirico Il Male (a proposito: torna in edicola questo mese, auguri!). Ora invece ci si mette Il Foglio. Che pubblica un’intera pagina a firma di Walter Veltroni dal titolo esageratamente laico “Io sto col Papa”. Che si tratti di un falso è fuor di dubbio: da che sinistra è sinistra, i parlamentari della medesima spendono il loro tempo a fianco degli operai di Termini Imerese in lotta, o studiando i marchingegni dei regolamenti per bloccare i provvedimenti liberticidi del governo, o organizzando manifestazioni di piazza contro il regime dei grassatori e dei mafiosi. Non certo pubblicando impegnativi mini-saggi sull’organo ufficiale, orgogliosamente dichiarato e pudicamente sovvenzionato, del berlusconismo più “ultrà”.
Diamo però atto a Giuliano Ferrara di aver apparecchiato un falso praticamente perfetto, da far invidia al papiro di Artemidoro smascherato da Luciano Canfora. Sembra proprio un Veltroni d’annata, un nuovo episodio della perenne competizione con Massimo D’Alema: questa volta per la pole position nel bacio della pantofola al sommo pontefice. Lo Pseudo-Walter esordisce alla grande, con lo sciroppo retorico del Veltroni vero, convinto di essere sempre un co-protagonista della Storia: “Cosa è diventato il discorso pubblico nel nostro tempo? A quali altezze ci conducono oggi le parole di chi viene ascoltato, perché considerato degno di esserlo? Con Martin Luther King abbiamo scalato montagne che apparivano impervie, con Franklin Delano Roosevelt siamo stati capaci di sconfiggere la bestia della paura e della disperazione collettiva… Ma ora? Ora tutto sembra al filo della terra, parole spaventate, senza forza, senza ispirazione, senza anima. Parole corte, per una società corta”.
Ma ora, per fortuna, c’è Ratzinger. E la sua “riscoperta dell’idea di ‘diritto naturale’, per la quale sono la natura e la ragione le vere fonti del diritto”. Allo Pseudo-Walter la cosa pare “di straordinario interesse e suggestione sul piano intellettuale e di potenziale fecondità sul piano politico”. Peccato che natura e ragione non significhino per Ratzinger ciò che ci insegnano biologia e logica: che homo sapiens è una scimmia modificata e che i valori morali dunque li deve decidere liberamente. Per Ratzinger invece, come è noto anche ai sassi (ma non allo Pseudo-Walter), il diritto naturale coincide esattamente con il magistero etico della Chiesa, unica depositaria della “retta ragione”.
La provvidenza ha voluto che la sviolinata dello Pseudo-Walter uscisse lo stesso giorno in cui andava in libreria il micidiale libro del teologo Hans Küng contro “il mio ex collega di Tubinga”, Ratzinger appunto. E in cui Ferrara ribadiva in un mega editoriale pro Lavitola che un politico per essere credibile e rispettabile deve essere ricattabile. Poiché “una mano lava l’altra” aspettiamo perciò con fiducia una recensione a quattro mani, Ferrara-Veltroni, che rimetta l’eretico Küng a posto e avvii la nuova stagione “senza demonizzazioni dell’avversario” con cui lo Pseudo-Walter chiude la sua lenzuolata di papale devozione.
(3 ottobre 2011)
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