Da oggi in edicola il nuovo numero di MicroMega (1/2016)

Paolo Flores d’Arcais,

MicroMega compie 30 anni. In edicola dal 28 gennaio il primo numero del 2016 con testi di Badiou, Gauchet, Flores d’Arcais e Fraser e in allegato due reprint: Andrea Camilleri e Nanni Moretti.

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MicroMega nel 2016 compie trent’anni. Rivista eretica, perché apertamente conflittuale, polemica, senza diplomatismi (anche nel dialogo) con la sinistra ufficiale dei partiti, sindacati, movimenti. La bestia nera di questa rivista fu fin dagli esordi la partitocrazia, un sistema di governo in cui l’intreccio corruttivo politico-affaristico diventava sempre più sfacciato nell’improntitudine di una prevista impunità. Teoria e prassi, pensiero e azione: MicroMega ha sempre concepito il proprio impegno intellettuale come inestricabilmente legato all’impegno civile, dunque a tutte le forme di iniziative pubbliche in cui può manifestarsi.

Alla nascita il sottotitolo della rivista era «Le ragioni della sinistra». Per l’anno del trentennale abbiamo deciso di utilizzare per tutti i numeri uno stesso sottotitolo: per una sinistra illuminista.

Il primo numero – in edicola dal 28 gennaio – è a suo modo «folle»: solo quattro autori su un tema così «fuori tempo»: i fondamenti stessi dell’essere a sinistra, il dilemma storico «rivoluzione o riforme», gli insegnamenti da trarre dagli esiti tragici e totalitari delle rivoluzioni del passato, il bilancio fallimentare delle socialdemocrazie, gli inediti movimenti sociali che stanno gemmando nuove forze politiche, l’indigenza di teoria che ne accompagna la nascita.

La prima parte del volume è uscito in Francia come vero e proprio libro. Edito dalla rivista mensile Philosophie magazine mette a confronto due dei più noti filosofi francesi, il neocomunista Alain Badiou e il liberaldemocratico Marcel Gauchet, che in questo dialogo si confrontano in maniera molto serrata.

Il saggio che segue, affronta analiticamente e polemicamente sia il neocomunismo di Badiou che il riformismo di Gauchet: mentre il primo risulta improponibile «in re», poiché non fa i conti con alcuni nodi cruciali e irrisolvibili, alla lettera antinomici, dell’«ipotesi comunista» (anche nella sua versione marxiana), il secondo viene criticato per l’assenza della tematica partitocratica. Ancora diversa la prospettiva , che coniuga un marxismo assai poco filologico con le istanze del femminismo e dell’ecologia.

Per festeggiare il trentennale a ogni numero saranno allegati due volumetti di reprint dei migliori testi degli autori «storici» della rivista. Con il primo numero: Andrea Camilleri e Nanni Moretti.

IL SOMMARIO

Alain Badiou / Marcel Gauchet in conversazione con Martin Duru e Martin Legros – Che fare? Dialogo sul comunismo, il capitalismo e il futuro della democrazia
Con la caduta del Muro di Berlino e il crollo del blocco sovietico, è sembrato per un attimo che la democrazia liberale e il capitalismo fossero destinati a trionfare. A più di dieci anni di distanza, tuttavia, né la democrazia né il capitalismo sembrano godere di buona salute, tanto che torna attuale la domanda che fu di Lenin: che fare? Riforma o rivoluzione? Capitalismo, socialismo o addirittura comunismo? Due fra i maggiori intellettuali francesi contemporanei, l’uno afferente alla tradizione comunista e l’altro a quella liberaldemocratica, si confrontano sul tema in maniera diretta e senza reticenze, moderati e sollecitati dalla redazione di Philosophie Magazine. Un dibattito avvincente, senza esclusione di colpi e… dall’esito inaspettato.

Paolo Flores d’Arcais – Sovranità eguale. Il riformismo rivoluzionario della democrazia radicale
La promessa della modernità – autonomia e diritto alla felicità di ciascuno – è stata tradita dai totalitarismi prima e dalla deriva partitocratica delle attuali ‘democrazie senza democrazia’ poi. Per ridare slancio a una prospettiva che prenda la democrazia radicalmente sul serio – con tutto il suo corollario di misure di eguaglianza materiale ‘quasi comuniste’ – occorre innanzitutto sottrarre l’esercizio della rappresentanza alla gilda dei politici di mestiere e restituire la politica come bricolage ai cittadini.

Nancy Fraser in conversazione con Gloria Origgi – Che cosa significa essere marxisti oggi
Utilizzare oggi la parola ‘comunismo’ non ha senso perché il pesante fardello storico che si porta appresso non è di nessun aiuto a comprendere la complessità del mondo attuale. Mentre un approccio marxista – rivisitato alla luce delle sfide contemporanee – è ancora oggi in grado di fornire una cornice per la comprensione dell’attuale ordine sociale ed economico. La filosofa e femminista statunitense spiega come utilizzare Marx per andare oltre Marx

(28 gennaio 2016)



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