Libreria romana sotto sfratto: aiutiamoli a non mollare!

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Rischia di chiudere i battenti la libreria romana Rinascita 2.0, in difficoltà a causa della pandemia. Per scongiurare lo sfratto è stata lanciata una raccolta fondi, a sostegno della quale, domani 3 dicembre alle ore 15:00, è stata organizzata una conferenza stampa con la partecipazione straordinaria di Erri De Luca, cui interverranno le associazioni del territorio, gli studenti che frequentano la libreria e i rappresentanti delle realtà qui ospitate. Di seguito pubblichiamo la lettera aperta di un gruppo di avventori in sostegno a questo presidio culturale.
Immaginate un luogo che da privato diventa pubblico, in cui i libri sono il pretesto per crescere insieme e portare uno sguardo indipendente e critico in un quartiere in cui la crisi ha consumato socialità, ricchezza, lavoro e serenità. Immaginate uno spazio in cui si può praticare il pasto sospeso a sostegno di chi è in difficoltà; un luogo in cui si fa musica gratuita e che si fa coworking a disposizione dei nuovi lavori immateriali; un luogo in cui gli inquilini dei palazzi adiacenti e delle case popolari possono riunirsi per assemblee e incontri pubblici. Immaginate una vetrina piena di libri che dà sull’adiacente parco di Villa Gordiani dove, prima che il virus aggredisse il paese, facendo capolino si potevano vedere i bambini fare teatro. Un posto in cui giovani studenti si ritrovano ogni giorno per studiare come fossero a casa.
Ora immaginate che questo spazio non esisterà più. Perché è sotto sfratto.
Si parla tanto di esperienze come questa e spesso se ne parla senza comprendere la fatica che comporta un impegno di questo tipo. Uno sforzo che però viene spesso – come in questo caso – sacrificato alle logiche semplici e spietate del mercato immobiliare. Chi dà vita a questi progetti non è che una piccola pedina all’interno di quel grande e impersonale meccanismo che è il mercato.
Non vogliamo parlare di questa attività a rischio, ma di cosa succede in un quartiere come il nostro quando la comunità viene privata di un bene che è diventato comune; vogliamo parlare, ancora, del danno culturale che questa perdita comporta per la città tutta, perché di esperienze in crisi come questa ce ne sono tante, troppe.
Rinascita 2.0 è uno dei presidi sociali di una città senza luoghi, uno degli anticorpi all’anomia e alla disgregazione, un promotore di cittadinanza. Parlando di Rinascita 2.0 come della “NOSTRA LIBRERIA” sottolineiamo il carattere collettivo di una scommessa che è stata con fatica realizzata da un privato, sì, ma che è diventata un bene pubblico in una zona in cui c’è il verde ma non i servizi, in un quartiere dove gli spazi di comunità sono spesso l’unica risposta al degrado economico e sociale determinato dalla crisi.
Il nostro è un appello a farci carico di questa realtà, a pensare a Rinascita 2.0 come a una delle vittime della deriva che Roma sta conoscendo, una deriva che mette l’interesse davanti al bene comune, che sacrifica cultura e inclusione e che attanaglia tantissimi spazi culturali.
Con questo appello vogliamo raggiungere quanti e quante sanno che non possiamo perdere questa battaglia. Non possiamo farlo soprattutto per la comunità che qui ha trovato un punto di riferimento. Non possiamo perché sarebbe un’altra trincea sacrificata all’avanzare del nulla.
Aiutiamo Rinascita 2.0 a non mollare!

Un gruppo di avventori di Rinascita 2.0

(2 dicembre 2020)





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