La scienza e il ridicolo

MicroMega

«Che hanno fatto gli italiani per meritarsi questo? Non credo che si tratti di una punizione biblica, anche se lo sembra». A porsi l’apocalittica domanda è stato il fisico Alvaro De Rujula, del gruppo teorico del Cern, in una lettera inviata all’onorevole Gabriella Carlucci direttamente sul suo blog (www.gabriellacarlucci.it) lo scorso 2 marzo.
Il giorno precedente il quotidiano la Repubblica aveva pubblicato la risposta dell’onorevole Carlucci ad un articolo del sottoscritto pubblicato sull’ultimo numero di MicroMega (di cui ampi stralci erano stati anticipati dallo stesso quotidiano la Repubblica in data 28 febbraio).
«Naturalmente non contesto il diritto di Carnevali di scrivere quello che gli pare», replicava l’onorevole di Forza Italia, «contesto che debba gratuitamente ed inutilmente fare lo spiritoso per sostenere le sue tesi». In una lettera inviata lo stesso giorno a MicroMega l’onorevole Carlucci aggiungeva: «Sono madre e moglie, dal 2001 anche Deputato, ho due lauree e una terza in arrivo, parlo e scrivo correntemente e correttamente quattro lingue. Basta per parlare di cultura oppure il fatto di stare sopra otto centimetri di tacchi, avere troppi capelli biondi, il rossetto, essere parlamentare del centro-destra, mi condanna all’emarginazione?».
Chi scrive non ha assolutamente alcun tipo di pregiudizio legato ai tacchi alti, ai capelli biondi o a qualsiasi altra caratteristica del look dell’onorevole Carlucci. Semplicemente ritiene giusto che chiunque – specialmente quando ricopre una carica importante come quella di parlamentare della Repubblica italiana e partecipa ai lavori della commissione Cultura della Camera dei Deputati – debba prendersi le responsabilità di ciò che dice. E che si esponga ad essere eventualmente ridicolizzato se le tesi che sostiene – e le modalità con cui tali tesi sono argomentate – sono oggettivamente ridicole. Trovo ad esempio ridicolo – lo dico con estrema franchezza, senza ipocrisie – che sebbene l’onorevole Carlucci vanti ben «due lauree e una terza in arrivo» e dica di parlare e scrivere «correntemente quattro lingue», le sue lettere e i suoi messaggi inseriti nel blog siano scritti in un italiano talmente stentato e sgrammaticato da suscitare le ironie di moltissimi lettori, come si può tranquillamente evincere da una rapida occhiata alle centinaia di commenti pubblicati negli ultimi giorni (volendo citarne uno per tutti: «Io la vorrei ringraziare… è da stamattina che sto ridendo come una matta… grande gabri!!! ti prego scrivi un’altra letterina??? per favore!!!!» – post di Chiara, 3 marzo, ore 15,30). Trovo francamente umiliante per le istituzioni che rappresenta e sconcertante per i suoi stessi interessi che l’onorevole Carlucci non faccia nemmeno lo sforzo di dissimulare le proprie difficoltà con la lingua italiana chiedendo aiuto ad un collaboratore più preparato prima di far circolare i testi.
Detto questo, passiamo alle questioni di merito. Le lettere dell’onorevole Carlucci a Repubblica e MicroMega sono di qualche giorno successive ad un’altra lettera inviata dalla deputata di Forza Italia al premio Nobel Sheldon Lee Glashow quando già il volume di MicroMega stava andando in stampa.
La Carlucci, lo ricordiamo per chi non avesse seguito l’intera vicenda, aveva contestato in sede di commissione Cultura della Camera la nomina del fisico Luciano Maiani al vertice del Cnr. A differenza dei suoi colleghi di centro-destra, che hanno accusato Maiani di essere un «cattivo maestro» per aver firmato la lettera dei 67 docenti contro la visita del papa alla Sapienza, l’onorevole Carlucci ha aggiunto considerazioni finalizzate a mettere in dubbio le stesse competenze scientifiche di uno fra i maggiori scienziati italiani e fra i maggiori fisici delle particelle del mondo.
Dopo una prima smentita di Glashow delle affermazioni su Maiani attribuitegli dalla Carlucci, la deputata di Forza Italia ha mandato una lettera a Glashow nella quale chiedeva: «Se Maiani e i suoi amici sono, come Lei dice, luminari stellari stimatissimi in tutto il mondo, perché non hanno mai vinto il premio Nobel? Eppure la Fisica della Particella italiana [sic] (e, in particolare, quella romana) è in percentuale e in valore assoluto fra le meglio finanziate del mondo. Spero mi risponderà senza insultarmi. E non dica bugie: potrei sorprenderLa».
La risposta di Glashow non si è fatta attendere: «Sono indignato giacché lei ha macchiato la mia reputazione con accuse false e invidiose. È vero che parecchi ricercatori italiani (incluso Maiani) sono meritevoli del premio Nobel, ma ci sono molti più candidati che premi». «Ricordo», ha aggiunto Glashow, «che famosi fisici luminari mondiali come Edward Witten, Stephen Hawking, Yoichiro Nambu non hanno vinto il premio Nobel. Che questi fisici italiani abbiano vinto o meno il premio Nobel o che la loro ricerca sia ben finanziata o meno, indipendentemente da questo, essi hanno dato contributi eccezionali alla Fisica, almeno alla pari di quelli di qualunque altro paese europeo. L’Italia dovrebbe essere orgogliosa dell’eroismo di tanti suoi scienziati, invece di calunniarli».
Nella lettere poi inviate dall’onorevole Carlucci a Repubblica (che ha pubblicato la missiva dell’onorevole sotto il titolo «Ma io confermo le mie accuse al fisico Maiani») e a MicroMega, non vi è alcun riferimento ai contenuti dell’articolo del sottoscritto.
Eppure le tesi dell’onorevole Carlucci sono state tutte smentite punto per punto. Per quanto concerne l’accusa rivolta a Maiani di non aver scritto alcun articolo scientifico dal 1994, è stato spiegato il banalissimo errore nella consultazione del sito Google Scholar effettuato dall’onorevole di Forza Italia. Nessuno nel corso del dibattito parlamentare lo ha fatto presente, e agli atti è rimasta la sconcertante affermazione dell’onorevole Carlucci secondo la quale la mancanza di pubblicazioni negli ultimi 13 anni «non appare certo una nota di merito» per chi si candida a guidare il Cnr.
Perché non ammettere di aver sbagliato e non chiedere – semplicemente, e con grande dignità – scusa?
In una lettera inviata al presidente del Consiglio Prodi l’onorevole Carlucci aveva inoltre affermato che il premio Nobel Glashow «si oppose a che Maiani ottenesse un posto di ruolo al Cern». Glashow ha smentito personalmente, definendo «false» e «diffamatorie» le affermazioni del deputato di Forza Italia (la lettera di Glashow a Prodi è stata pubblicata integralmente sul precedente numero di MicroMega). Perché, anche su questo, non ammettere di aver sbagliato, di essere stata informata male, e chiedere – semplicemente – scusa?
Non sapendo a cosa attaccarsi, nelle lettere inviate a Repubblica e MicroMega l’onorevole Carlucci ha rispolverato contro Maiani l’accusa di essere un «cattivo maestro» per aver firmato la lettera dei 67, con tanto di paragone con gli scienziati che sotto il fascismo firmarono «il vergognoso manifesto sulla razza». La cosa si commenta da sé.
Nel frattempo però, l’onorevole Carlucci aveva aperto un altro fronte della polemica avanzando sospetti sulla trasparenza dell’iter che ha portato alla designazione di Luciano Maiani da parte del ministro Mussi. Ricordiamo che il metodo introdotto da Mussi è stato salutato da prestigiose riviste internazionali come Science e Nature come una procedura innovativa capace di «rompere con la famigerata lottizzazione politica» perché prevede che il nome del cand
idato sia scelto da una terna di nomi fornita al ministro da un Comitato di alta consulenza, composto da importanti personalità della comunità scientifica italiana ed europea.
«È stato fatto un bando pubblico per nominare il nuovo presidente del Cnr», ha scritto il 25 febbraio l’onorevole Carlucci sul suo blog. «L’espletamento di un bando pubblico ha regole ben precise. La Commissione che lo gestisce ha il dovere di presentare una relazione per mostrare che la decisione è stata presa in maniera consona e del tutto trasparente. Se così non avviene, e così non è avvenuto, tutte le illazioni sono possibili. Si può pensare, per esempio, che si sia trattato di una decisione puramente partitica come lo stesso [Giorgio] Parisi, presidente della Commissione, ha difatti ammesso in sue dichiarazioni alla stampa e in una sua lettera. Esistono documenti ufficiali che mostrano la stretta vicinanza politica fra Mussi, Parisi e Maiani». E quali sarebbero questi documenti a cui si fa riferimento? Perché l’onorevole Carlucci non li cita? Forse perché non esistono? Giorgio Parisi, ben lungi dall’ammettere qualsiasi motivazione «partitica», ha esplicitamente dichiarato: «Sfido chiunque a dimostrare che la commissione fosse politicamente polarizzata. Maiani non ha mai preso posizioni politiche pubbliche e non è vicino a nessun partito. Affermazioni contrarie sono state smentite da Maiani medesimo. Certamente io non so per che partito voti e non glielo ho mai domandato». D’altra parte, anche volendo pensar male, ritiene davvero l’onorevole Carlucci che Giorgio Parisi avrebbe mai potuto dichiarare di aver fatto il nome di Maiani per ragioni partitiche, perché militante nella sua stessa corrente? Anche nella logica e nella pratica della calunnia è necessario avere un minimo di intelligenza tattica. Perché non dire: Parisi nega ma io so? Perché attribuire proprio a Parisi parole che lui può tranquillamente smentire?
Senza contare che Parisi non è stato nominato alla presidenza del Comitato dal ministro Mussi, ma dai membri del Comitato stesso, che in una nota dell’Ansa del 17 gennaio hanno dichiarato: «I lavori del Search Committee si sono svolti, grazie alla equilibrata presidenza del professor Parisi, secondo consolidate norme di serietà e di correttezza scientifica ed istituzionale». «Fra le persone indicate nella terna, Maiani ha avuto il voto unanime di tutti i membri del Comitato. L’indicazione del suo nome è dovuta alla sua impeccabile probità scientifica e istituzionale, alla sua esperienza direttiva di enti di grande prestigio mondiale come il Cern e all’altissimo livello della sua produzione e reputazione scientifica riconosciute a livello internazionale».
Per quanto concerne la questione del «bando pubblico», ancora Parisi ha spiegato: «Il Search Committee non ha fatto un “bando pubblico” secondo le norme previste per i pubblici concorsi, né avrebbe potuto farlo, avendo solo un ruolo consultivo; il Search Committee si è semplicemente rivolto alla comunità scientifica chiedendo di presentare candidature o autocandidature». «La lista delle persone che hanno dichiarato il loro interesse è stata tenuta riservata proprio nell’interesse delle persone medesime, come in tutto il mondo è procedura standard dei Search Committee per posizioni di questo livello».
L’onorevole Carlucci è inoltre tornata a denunciare i cosiddetti «errori» di Maiani e la sua presunta incompetenza manageriale. C’è da notare, per altro, la crescente veemenza delle critiche dell’onorevole Carlucci, culminata in epiteti come «figlio di una ballerina» (post del 6 marzo sul blog www.gabriellacarlucci.it) rivolti all’indirizzo dello stesso Maiani. Secondo l’onorevole Carlucci «Maiani nel 1969 fece una teoria che prevedeva l’esistenza di una particella di materia senza carica elettrica, che poi fu scoperta nel 1974 a qual punto pubblico con Parisi, (presidente del Comitato del ministro Mussi per selezionare il presidente del Cnr) in cui negava totalmente l’evidenza sperimentale che avrebbe confermato la sua previsione teorica. Dei casi 2: o non ha capito la sua scoperta, o non ha capito la verifica della sua scoperta. In entrambi i casi è stato un pessimo scienziato».
Pur con una certa fatica, a causa di un italiano non sempre impeccabile, risulta possibile dedurre che in questo passaggio l’onorevole Carlucci rilancia una questione già posta da Enzo Boschi in un documento pubblicato lo scorso 18 febbraio sul sito di Valori e Libertà (di cui si è già parlato nel precedente volume di MicroMega), documento – come ha rivelato Luca Tancredi Barone su Liberazione lo scorso 21 febbraio – redatto da Fiorella Ruggiu, collaboratrice di Antonio Zichichi al Centro Ettore Majorana di Erice, utilizzando una copia di Word registrata presso Forza Italia. Da notare inoltre come Boschi sia stato uno dei candidati alla presidenza del Cnr e dopo la nomina di Maiani abbia depositato un esposto alla Corte dei Conti contro la ratifica della nomina stessa.
La responsabilità di Maiani sarebbe quella di aver firmato, insieme ad Altarelli, Cabibbo, Petronzio e Parisi, un articolo nel quale si elaborava una ipotesi poi rivelatasi errata sull’interpretazione della particella J/Psi.
Ha aggiunto inoltre l’onorevole Carlucci, sollevando il sospetto di una manovra per occultare il «corpo del reato», che l’articolo in questione, pubblicato nel 1974 sulla rivista Lettere al Nuovo Cimento, è «poi scomparso in tutti i database», ma fortunatamente è stato «conservato presso l’archivio della Società italiana di Fisica e presso tutte le grandi biblioteche dei laboratori e delle università del mondo». Per quanto concerne quest’ultimo punto, ancora Giorgio Parisi (chiamato in causa anche come autore di quell’articolo), ha osservato che il testo del 1974 «non è mai scomparso dai database digitali in quanto non è mai stato inserito: nel 1974 i database digitali non esistevano! Ovviamente l’articolo si trova citato con il titolo e gli autori su Google Scholar, quindi non è un grande scoop cercarlo nelle biblioteche».
Per quanto riguarda il cosiddetto «errore» di Maiani, molte sono le risposte pervenute all’onorevole Carlucci finalizzate a chiarire le più elementari regole del dibattito scientifico, nel quale è prassi assolutamente ordinaria che un ricercatore formuli ipotesi che possono rivelarsi errate alla luce di ulteriori teorie e di dati sperimentali successivi. Merita però un particolare apprezzamento, se non altro per la pazienza dimostrata, la lettera con la quale, per la terza volta nel giro di pochi giorni, il premio Nobel Sheldon Lee Glashow è intervenuto nella vicenda: «Come lei forse saprà», ha scritto Glashow all’onorevole Carlucci, «l’affermazione degli autori – che il bosone appena scoperto potrebbe essere un mediatore debole neutro – è falsa. Questo per loro non è motivo di cui vergognarsi. Congetturare è il mestiere dei teorici, che spesso si trovano a dover constatare l’inesattezza delle proprie congetture. Io stesso ho pubblicato più di qualche articolo rivelatosi poi errato. Così accade alla maggior parte dei colleghi. Questo fa parte del gioco!». «La pubblicazione di Altarelli et al.», ha aggiunto Glashow, «è giusto una delle tante pubblicate anche se con interpretazioni false della particella J/Psi. Per sua informazione aggiungo di seguito i titoli di otto pubblicazioni
dal primo numero del 1975 del Physical Review Letters. Tutti questi lavori cercano di spiegare la nuova particella. Due sono corretti, uno è ambiguo, e cinque sono completamente sbagliati. Le pubblicazioni false includono due Premi Nobel (Schwinger e Yang) e un vincitore del Wolf Prize e del National Medal of Science (M. Golhaber). Altarelli et al. sono in eccellente compagnia». «Gli scienziati pubblicano risultati speculativi non perché siano necessariamente veri, ma perché potrebbero essere veri. Se si astenessero dalla pubblicazione delle loro speculazioni per paura di sbagliare, non ci sarebbe progresso nella scienza. Perfino i nostri più grandi eroi, Galileo, Newton ed Einstein, hanno pubblicato speculazioni che si sono poi rivelate abbastanza sbagliate. Posso fornirla di citazioni», ha concluso sarcasticamente Glashow, «se lei desidera controllare le loro competenze scientifiche».
Il secondo episodio della biografia di Maiani sul quale l’onorevole Carlucci ha concentrato la propria attenzione e le proprie critiche rimanda al periodo della direzione del Cern. La parlamentare di Forza Italia ha scritto che «quando era direttore generale del Cern, [Maiani] ha provocato un buco di bilancio di 470+380 = 850 milioni di franchi svizzeri (non di farfalle) ovvero 510 milioni di euro, ossia oltre mille miliardi di lire». Qui l’onorevole Carlucci si riferisce ad uno sforamento del 18 per cento sul budget previsto per la costruzione del Large Hadron Collider (Lhc), il più grande acceleratore di particelle del mondo che sta per iniziare la sua attività al Cern. L’adeguamento di spesa in questione è stato simile a quello che aveva interessato la costruzione dell’acceleratore precedente, il Lep, ed è piuttosto ragionevole in progetti di una tale portata. La critica dell’onorevole Carlucci è «semplicemente ridicola», ha osservato il direttore di Le Scienze Marco Cattaneo, perché l’Lhc è «un oggetto di proporzioni enormi, fatto di soli prototipi»: si può parlare davvero di costi lievitati solo nei casi come quello di «Ssc [Superconducting Super Collider], il super acceleratore che volevano costruire i fisici statunitensi, e che il Congresso ha chiuso perché non si sapeva quanto diavolo sarebbe venuto a costare. Questo è un grave sforamento di spesa…». I costi eccedenti il budget iniziale sono stati tra l’altro coperti tramite un prestito della Banca europea di investimenti e senza incrementi del contributo annuo richiesto agli Stati membri.
A suffragio della sua tesi, comunque, l’onorevole Carlucci ha pubblicato una lettera di critica delle strategie di sviluppo dei progetti del Cern scritta nel 2002 dal fisico Alvaro De Rujula (del gruppo teorico del Cern). Lo stesso De Rujula, lo scorso 3 marzo, ha però pubblicato un messaggio sul blog dell’onorevole Carlucci con il quale ha preso le distanze dall’utilizzo strumentale che si è fatto delle sue dichiarazioni: «Non vedo da nessuna parte dove la lettera può essere interpretata come una critica a Maiani. Come può uno pensare che Maiani non avesse le mie stesse intenzioni? Aveva, poveretto, la difficoltà di gestire un budget che era stato approvato con un finanziamento poco meno del necessario. E dico “un poco”. Si guardi da qualunque altra parte quanta è la differenza tra budget progettati e finalmente spesi. Pochi laboratori, istituzioni e progetti sono capaci come il Cern di fare delle stime relativamente accurate dei costi ed evitare di andare irrimediabilmente in rosso». Quella lettera, ha aggiunto De Rujula, cercava di sollecitare «un cambiamento di “stile” da parte di quelli che sono veramente responsabili della buona gestione del Cern a lunga scadenza, cioè i membri del Council (ovvero dei rappresentanti dei venti governi nel Consiglio, l’organo del Cern che prende le decisioni strategiche)». Lungi da avere come obiettivo polemico l’allora direttore la «mia intenzione era di cercare di dare il massimo appoggio a Maiani nel suo difficilissimo tentativo di mantenere il Cern all’ottimo livello di finanziamenti che una volta aveva».
Vista questa pioggia di smentite provenienti dalle stesse personalità tirate in ballo per delegittimare l’operato di Maiani, forse sarebbe il caso di trarre qualche conclusione. Come direbbe l’onorevole Carlucci, «dei casi 2»: o c’è un complotto di tutti i maggiori fisici a livello internazionale contro di lei, o forse qualche informazione che le è stata passata non è esattamente – diciamo così – a prova di bomba. Ci basterebbe anche instillare un tenue sospetto.
Tutta questa storia non ha impedito comunque all’onorevole Carlucci di vedersi riconfermata in una posizione «sicura» nelle liste del Pdl per la prossima tornata elettorale (tredicesima alla Camera in Puglia, dove nel 2006 Forza Italia e An hanno ottenuto 18 deputati). Saranno contente le centinaia di elettori che in questi giorni hanno scritto al suo blog per manifestare il proprio appoggio e la propria convinta solidarietà. Ne lasciamo, in conclusione, alcuni esempi, segnalando che risalgono tutti a prima delle ore 18 del 7 marzo, momento in cui l’onorevole Carlucci ha chiuso l’accesso ai commenti (per puro caso nelle ore successive sarebbero cominciate le riunioni fiume allo stato maggiore del suo partito per la compilazione delle liste). Prof. Umberto Franzin, 7 marzo 2008 alle 14,32: «Mi associo alla stragrande maggioranza dei commenti. Anche io sono un liberale di destra, ma voterò il Pd turandomi il naso e sperando che la destra italiana sia completamente rifondata; non ne possiamo più di intrallazzatori, corrotti, leghisti ed ora perfino ex ballerine con problemi psichiatrici. Berlusconi è un cialtrone, che si faccia da parte e lasci spazio a chi la politica vuole farla con passione e senso dello Stato». Luca, 3 marzo 2008 alle 11,01: «Questi commenti stanno facendo il giro di tutti i dipartimenti di Fisica scatenando grandissima ilarità anche tra professori e ricercatori di destra e tra convinti cattolici. Chiunque abbia minimamente studiato quel che ha fatto Maiani scoppia a ridere leggendo di questo fantomantico “errore”». Dr. Zero, 7 marzo 2008 alle 1,03: «Signora Carlucci, sono di destra, studio fisica e mi vergogno di lei ogni santo giorno che entro in dipartimento. Non voterò per il Pdl finché lei sarà candidata. La prego, la smetta di umiliare l’intelligenza e la professionalità dei nostri professori e ricercatori».

(Da MicroMega n°2/2008, in edicola dal 25 marzo 2008)



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